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  • 22 luglio 2024
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Basilea 3: un percorso di riforme per la stabilità del sistema bancario

Cambio di passo per il settore bancario, con effetti significativi per la stabilità del sistema finanziario e le attività di supervisione regolamentare.

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Le novità di Basilea 3 in vigore da gennaio 2025

Il framework normativo di Basilea 3, la cui adozione è prevista a inizio 2025 per l’Europa, confermano e rafforzano l’obiettivo originario del regolatore di favorire una maggiore stabilità finanziaria. Uno degli scopi perseguiti è quello di rendere i requisiti patrimoniali più comparabili e di limitare le discrezionalità delle singole banche nella quantificazione del capitale regolamentare.

In particolare, sono stati pubblicati:

– il Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR III) del 31 maggio 2024 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto concerne i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l’output floor;

-la Direttiva (UE) 2024/1619 (CRD VI) del 31 maggio 2024 che modifica la Direttiva 2013/36/UE per quanto riguarda i poteri di vigilanza, le sanzioni, le succursali di paesi terzi e i rischi ambientali, sociali e di governance.

I tempi per recepire le novità di Basilea 3

Gli Stati membri EU avranno 18 mesi di tempo per recepire la Direttiva CRD VI nella propria legislazione nazionale.

Il Regolamento CRR III entrerà in vigore invece il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2025, ad eccezione di alcuni punti dell’art. 1, dettagliati nell’art. 2, che si applicheranno a decorrere dal 9 luglio 2024 (ovvero dalla sua entrata in vigore).

Il requisito di capitale, pilastro della regolamentazione di Basilea

In coerenza con i principi introdotti nel 1988, le evoluzioni del framework di Basilea hanno stimolato progressivamente l’adozione di un approccio risk-based, che stimola le banche alla consapevolezza sui rischi derivanti dalle attività di intermediazione finanziaria. Il requisito di un’adeguata copertura dei rischi mediante accantonamento di capitale prudenziale è stato progressivamente affinato, introducendo dei margini prudenziali sufficientemente capienti anche a fronte di cambiamenti significativi del contesto macroeconomico.

La finalizzazione di Basilea 3

La normativa introduce significativi cambiamenti per il settore bancario, allo scopo di rendere i requisiti patrimoniali bancari comparabili, più uniformi e maggiormente aderenti al profilo di rischio dei portafogli.

Requisiti patrimoniali uniformi

La caratteristica principale della riforma è l’introduzione di una “soglia minima di rendimento” (output floor), che limita il rischio di riduzioni eccessive dei requisiti patrimoniali delle banche e rende tali requisiti più comparabili a livello di sistema.

L’output floor fissa un limite inferiore ai requisiti patrimoniali determinati in base ai modelli interni delle banche, pari al 72,5% dei requisiti patrimoniali che si applicherebbero se si utilizzassero misure standardizzate.

Questo cosa significa? Che se la banca applica un modello interno, per stimare il anche il rischio delle proprie attività, il limite inferiore dovrà essere almeno pari al 72,5% del patrimonio calcolato con il metodo standardizzato.

In sostanza, l’output floor riduce la variabilità nel modo in cui le banche ponderano il rischio delle proprie attività ed è un elemento chiave del quadro di Basilea 3 Plus.

Il ruolo delle agenzie di rating

L’introduzione dell’output floor indurrà le banche che adottano modelli interni a confrontare il requisito patrimoniale con quello derivante da approccio standardizzato. In tale contesto, le External Credit Assessment Institutions (ECAIs), che forniscono valutazioni indipendenti sul merito creditizio delle controparti, possono rappresentare uno strumento di confronto rispetto ai requisiti dei modelli interni ed esprimere un valore di benchmark uniforme del requisito regolamentare, derivante da metodologie rigorose e omogenee.

Basilea 3, norme in evoluzione

Già si lavora anche all’introduzione dei requisiti di sostenibilità (ESG) da includere nel pacchetto dei parametri richiesti alle banche in coerenza con lo sviluppo regolamentare, con l’obiettivo europeo della neutralità climatica, con l’implementazione di nuovi standard ESG che coinvolge tutta l’economia europea e internazionale.