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  • 03 marzo 2022
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EBIT E EBITDA? Cosa sono e cosa significano

EBIT ed EBITDA sono le due misure più comuni per valutare la performance di un’azienda. In questo articolo, vedremo le similitudini e le differenze fra EBIT ed EBITDA.

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Tutti abbiamo sentito parlare di Ebit e di Ebitda. Ma cosa sono e cosa misurano? Vediamolo insieme.

L’ EBITDA è l’acronimo di Earning Before Interest Tax Depreciation Amortization ed è il sinonimo di Margine Operativo Lordo (MOL). È un indicatore di redditività che, rispetto all’utile d’esercizio, tiene separati alcuni costi. Infatti, l’EBITDA, rappresenta l’utile prima di oneri finanziari, tasse, svalutazioni e ammortamenti.

La formula è la seguente:

EBITDA = Valore della produzione – Costi delle materie prime – Costi dei servizi – Costi del personale – Costi di funzionamento

L’EBIT è l’acronimo diEarnings Before Interests and Taxes ed è un risultato intermedio del conto economico ed è fondamentale perché consente di valutare la redditività dell’impresa. Questo indicatore non tiene conto della struttura finanziaria dell’impresa (cioè di come viene finanziata l’attività, in quanto non considera la gestione finanziaria). In italiano è il Risultato Operativo o MON (Margine operativo Netto), ovvero il margine prodotto dall’attività senza considerare gli oneri finanziari e le imposte

L’EBIT si ottiene rielaborando le voci di conto economico nel seguente modo:

EBIT= EBITDA – Costi operativi tra cui gli ammortamenti

Entrambi gli indicatori si calcolano partendo dalla riclassificazione a valore aggiunto del conto economico.

Lo schema di riclassificazione raffigurato in questa tabella è definito “a valore aggiunto”; è il modello adottato dalle banche per le valutazioni sul merito di credito (rating), e per tale ragione è anche il più diffuso.

 Quale azienda è migliore delle due?

Esempio di analisi:

Per capire meglio l’utilità dell’EBITDA facciamo un esempio. Ipotizziamo di mettere a confronto due aziende del settore calzaturiero:

  • Alfa
  • Beta

Le imprese hanno entrambe un fatturato di 1.000.000 €, ma un utile differente:

  • l’impresa di Alfa ha un utile di 30.000 €;
  • l’impresa di Beta ha un utile di 50.000 €.

Ora immaginiamo che dal calcolo dell’EBITDA (MOL) emergano i seguenti valori:

  • per Alfa il valore dell’EBITDA è pari a 150.000 €;
  • per Beta il valore Dell’EBITDA è pari a solo 70.000 €.

Beta che ha un’utile maggiore? Oppure Alfa che ha un EBITDA più alto?

Analizzando i bilanci si può notare che Alfa sta facendo molti più investimenti (voce ammortamenti) rispetto a Beta e, anche per questo, paga più interessi alle banche.

Possiamo ipotizzare che Alfa stia facendo investimenti come l’acquisto di nuovi macchinari l’ampliamento della zona vendita.

Dalla nota integrativa possiamo ricavare informazioni precise sul tipo di investimento ma, anche senza questo dettaglio, è chiaro che Alfa sta sostenendo costi per crescere e ammodernare la sua azienda.

Gli ammortamenti sono costi che, nel presente, riducono l’utile di Alfa, ma creano le basi per la sua crescita futura perché sta investendo. Ecco perché è fondamentale distinguere questo tipo di costi dalle spese correnti.

Guardando quindi l’EBITDA e non l’utile è possibile rappresentare una situazione più completa e corretta dei risultati aziendali.

Quando utilizzare l’EBIT o l’EBITDA?

Si discute molto su quale indicatore sia migliore, e ci sono buone osservazioni su entrambi gli aspetti

Per un’azienda o un settore con basso capitale e spese necessarie per mantenere le proprie attività, l’EBITDA può rappresentare un buon flusso di cassa.

Tuttavia, per le aziende di settori ad alta intensità di capitale come petrolio e gas, miniere e infrastrutture, l’EBITDA è un indicatore con poco significato. Le grosse spese in conto capitale comportano che l’EBITDA e il flusso di cassa saranno spesso molto distanti. In tal caso, l’EBIT può essere più adatto, in quanto l’ammortamento acquisisce una parte delle spese in conto capitale anche negli anni precedenti.

 Cerved mira a contribuire, attraverso le proprie attività di business, allo sviluppo dell’educazione finanziaria e della trasparenza.