10 GIUGNO 2025
I dati come prodotti: un cambio di prospettiva per creare valore
Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescita esponenziale delle informazioni e da una sempre maggiore centralità dei dati nei processi decisionali, le organizzazioni si trovano davanti a una sfida chiave: estrarre valore dai dati in modo scalabile, conforme e inclusivo. La data ownership rappresenta un approccio innovativo per affrontare questa sfida, spostando l’attenzione dal semplice accumulo di dati alla loro gestione come prodotti pronti all’uso.
La data ownership è un approccio che valorizza i dati come prodotti digitali completi, descritti, certificati e pensati per essere utilizzati in modo efficiente e sicuro. Supera la visione tradizionale dei “dati da raccogliere” e promuove invece il concetto di “dati pronti da connettere e utilizzare”, trasformandoli in strumenti abilitanti per il business e l’innovazione.
Questo cambiamento culturale si basa su tre pilastri fondamentali:
• Efficacia: per favorire l’alfabetizzazione sui dati (data literacy) e un uso efficace degli stessi, nel rispetto delle policy aziendali e delle normative vigenti (es. GDPR).
• Valore: un approccio centrato sull’utente e orientato al valore, in cui il dato viene trattato come un prodotto da consumare in modo consapevole e strategico.
• Qualità: grazie alla figura del data owner, responsabile dell’intero ciclo di vita del dato e garante della sua qualità, accessibilità, sicurezza e conformità.
Con un approccio “data to collect”, l’utente riceve solo uno spazio vuoto e grezzo. Tocca a loro renderlo abitabile, comprensibile e conforme. Con un approccio “data to connect”, invece, l’utente entra in un ambiente già attrezzato, documentato, sicuro e pronto per essere utilizzato con efficacia. Questo cambio di paradigma permette una maggiore produttività, riduce gli errori e migliora la qualità delle decisioni. I dati non sono più solo disponibili: sono utilizzabili.
Il ruolo del data owner è centrale per garantire che i dati non siano soltanto presenti, ma davvero utilizzabili, affidabili e conformi alle normative. L’obiettivo principale è adottare un approccio orientato all’utente e al valore, assicurando che ogni dato sia trattato come un vero e proprio prodotto digitale.
Per farlo, è essenziale conoscere in profondità il ciclo di vita dei propri dati, dall’origine alla pubblicazione, compresi tutti gli aspetti di qualità, documentazione e rispetto delle policy aziendali e delle normative come il GDPR. Il data owner è responsabile anche della formalizzazione e dell’aggiornamento continuo delle regole di business che regolano l’esposizione dei dataset, collaborando con le funzioni competenti per definire e monitorare indicatori chiave di performance specifici per ciascun dominio.
Dal punto di vista tecnico, è importante avere familiarità con i principi di gestione dei dati e saper utilizzare strumenti di analisi ed esplorazione, come soluzioni di business intelligence o query SQL. Ma non basta la tecnica: servono anche competenze trasversali. Un buon data owner deve saper comunicare efficacemente, raccontare i dati in modo chiaro (data storytelling), formare le persone per un uso consapevole delle informazioni, e facilitare momenti di confronto e condivisione della conoscenza.
In sintesi, il data owner è una figura ibrida, capace di unire visione strategica, competenza tecnica e abilità relazionali per rendere i dati una leva concreta a servizio dell’organizzazione.
Adottare la data ownership significa promuovere un approccio sistemico e sostenibile al trattamento delle informazioni, dove la responsabilità e il valore vanno di pari passo con la trasparenza, la sicurezza e l’inclusione. Ogni dato ben gestito è un passo avanti verso un’organizzazione più efficiente, consapevole e responsabile.
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