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  • 13 aprile 2023
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Il credito commerciale: cos’è, vantaggi e limiti

Il credito commerciale ha un doppio ruolo in azienda:è una fonte di fondi per finanziare gli acquisti e un utilizzo di fondi tramite i quali l’azienda finanzia le vendite a credito alla clientela. Vediamo cos'è e i vantaggi e limiti del suo utilizzo

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Cos’è il credito commerciale

Il credito commerciale può essere definito come il diritto a ricevere un corrispettivo in denaro a fronte di una prestazione di beni o servizi resa nell’ambito di un accordo contrattuale.

Affinché sorga un credito, il pagamento deve avvenire successivamente alla consegna dei beni o alla prestazione di servizi.

Quando è nato il credito commerciale?

Le prime tracce di quella che oggi definiremmo una “transazione” basata sul credito affonda le proprie radici nell’antica civiltà della Mesopotamia, dove oltre 5000 anni fa venivano utilizzate delle tavolette di argilla per commerciare con la vicina civiltà di Harappa.

Negli ultimi 150 anni gli scavi archeologici hanno portato alla luce centinaia di migliaia di tavolette che in gran parte riguardano argomenti quali documenti contabili o amministrativi, registrazioni di spedizioni e consegne di merci, vendita di terreni, prestiti, interessi dovuti, debiti e loro cancellazioni, ecc.

Natura del credito commerciale

In genere l’azienda acquista beni e servizi da altre aziende, registrando il debito come un “debito verso fornitori”. Tale debito diventa un credito commerciale per l’impresa venditrice. Il debito commerciale è la più importante forma di finanziamento a breve termine che rappresenta circa il 40% delle passività correnti delle società non finanziarie.

In genere, tale percentuale risulta maggiore per le imprese di piccole dimensioni che, facendo più fatica ad ottenere un finanziamento, fanno largo uso del credito commerciale.

Quali sono gli elementi che influenzano il credito commerciale?

I principali elementi che influenzano le condizioni di credito sono:

  • la natura del prodotto: la deteriorabilità delle merci e una veloce rotazione del magazzino e delle vendite creano condizioni di credito relativamente brevi (generalmente tra 5 e 30 giorni); l’acquirente rivende il prodotto rapidamente incassando il denaro necessario per pagare il fornitore;
  • condizioni finanziarie del venditore: i venditori finanziariamente deboli hanno necessità di chiedere pagamenti in tempi brevi mentre quelli finanziariamente più forti, che vendono a credito, possono incassare in tempi più lunghi;
  • sconti di cassa: trattasi di una riduzione del prezzo concesso a fronte di un pagamento a breve termine.

Il ruolo del credito commerciale

Il credito commerciale ha un doppio ruolo in azienda:

una fonte di fondi per finanziare gli acquisti:

-è un utilizzo di fondi tramite i quali l’azienda finanzia le vendite a credito alla clientela.

L’azienda deve quindi massimizzare l’uso del credito commerciale come fonte di fondi e minimizzare la misura in cui i propri fondi sono immobilizzati in crediti verso i clienti.

Vantaggi e limiti del credito commerciale

Il principale vantaggio che deriva dall’utilizzo del credito commerciale consiste nel fatto che esso rappresenta una accessibile fonte di finanziamento.

L’azienda, infatti, promuove il proprio business con denaro di terzi e adegua costantemente il suo impiego di capitale al variare delle necessità e del suo giro d’affari.

Il credito rappresenta inoltre un vantaggio competitivo per l’azienda che vuole attrarre nuovi clienti che vogliono usufruire di pagamenti dilazionati nel tempo, sempre se affidabili.

Il limite di tale forma di finanziamento consiste nella non sempre facile determinazione del costo commerciale. In taluni casi, infatti, una corretta analisi finanziaria può portare a scegliere altre forme di finanziamento può convenienti (ad esempio prestiti bancari, factoring, ecc.)

Oltre a ciò, il buon esito di una politica improntata al credito dipende fortemente da una sua corretta gestione, al fine di evitare perdite finanziarie e patrimoniali.

Le politiche di incasso hanno infatti un peso dominante nella determinazione dell’andamento del Capitale Circolate Netto (CCN- differenza tra attività correnti e passività correnti) e quindi del fabbisogno finanziario dell’attività corrente.

Cenni sulle politiche di credito

Le politiche di credito vanno considerate anche in base alle loro implicazioni di carattere finanziario e non solo in termini di volumi di vendita:

dilazioni di credito possono avere impatti negativi sugli equilibri finanziari;

dilazioni dei tempi medi di pagamento influenzano in modo positivo il valore del CCN e diminuisce la dipendenza dal mondo bancario;

l’acquisizione di sconti, conviene nell’ottica della marginalità, ma richiede la rinuncia a pagamenti dilazionati (in quest’ultimo caso va valutato se i costi legati all’indebitamento siano superiori ai vantaggi conseguiti con lo sconto commerciale).

Abbiamo visto il doppio ruolo del credito commerciale come fonte e utilizzo di fondi. Diventa quindi fondamentale la gestione del credito perché prevenire e ridurre i ritardi di pagamento è una mossa vincente e si traduce in meno costi per l’azienda, flussi monetari costanti in entrata, migliore redditività aziendale.

Valutare la solvibilità e l’affidabilità dei clienti, è fondamentale per anticipare le problematiche collegate al rischio di insolvenza; aggiornare lo stato di salute di clienti e fornitori ritenuti strategici è importante per gestire correttamente il working capital e il cash flow.

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