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  • 27 luglio 2023
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La Nota Integrativa: cos’è e cosa contiene

La nota integrativa è uno dei documenti contenuti nel bilancio aziendale e il suo scopo è quello di spiegare alcune voci dello stato patrimoniale e del conto economico

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Cos’è la Nota Integrativa

La Nota Integrativa è un documento non contabile e il suo scopo è quello di fornire informazioni qualitative sulle voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico e sulle loro dinamiche avvenute nel corso dell’esercizio.

Infatti, i dati di bilancio sono per loro natura sintetici e quantitativi: la Nota Integrativa descrive, quindi,  alcune voci e i criteri di valutazione utilizzati per l’elaborazione dei due prospetti contabili.

Grazie a questo documento il bilancio di esercizio può essere compreso più facilmente.

A cosa serve la Nota Integrativa?

Il documento serve ad assolvere a due funzioni fondamentali:

funzione esplicativa: fornisce informazioni complementari alle informazioni di bilancio e spiega le variazioni che sono intervenute rispetto all’esercizio precedente;

funzione integrativa: integra le informazioni di bilancio motivando i criteri di valutazione adottati ed eventuali deroghe apportate alla legge.

Cosa deve contenere la Nota Integrativa

La normativa che disciplina la nota integrativa è contenuta nel codice civile, all’articolo 2427. Questo, ne indica il contenuto, in particolare:

Criteri di valutazione: i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione in valuta; ne sono un esempio gli ammortamenti e i cambi di valuta estera;

i movimenti delle immobilizzazioni e del patrimonio netto, includendo tutte le informazioni relative agli eventi accaduti durante l’esercizio;

indicazioni su particolari voci di bilancio: costi di impianto, costi di ampliamento, costi di ricerca, partecipazioni in altre imprese e l’ammontare dei proventi derivanti da queste, debiti e crediti di durata superiore a 5 anni, azioni ed obbligazioni emesse dalla società e la composizione di ratei e risconti;

fisco: in tale documento si riporta il metodo di calcolo della base imponibile la descrizione degli importi e le aliquote d’imposta che verranno applicate;

informazioni generali aziendali: si devono indicare il numero di dipendenti, i compensi dei membri del collegio sindacale e degli amministratori, compresi gli obblighi assunti nei loro confronti.

Nota Integrativa in forma abbreviata

Le società di piccole dimensioni possono fare il loro bilancio nella forma abbreviata, disciplinata dall’articolo 2435-bis, introdotto dal D.Lgs. n. 139/2015. Questo tipo di bilancio consiste nello Stato Patrimoniale e Conto Economico semplificati, mentre la Nota Integrativa deve riportare meno informazioni rispetto alla forma ordinaria.

Molte PMI possono redigere la nota integrativa in forma abbreviata, che permette di omettere alcune voci, per altri obbligatorie. Tali voci sono: 

variazioni di patrimonio netto;

variazioni immobilizzazioni;

finanziamenti dei soci;

azioni e obbligazioni emesse;

partecipazioni in imprese

Chi redige e firma la Nota Integrativa

Tutto il bilancio di esercizio (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto Finanziario e Nota Integrativa) deve essere redatto dagli amministratori della società. Anche la Nota Integrativa deve seguire gli stessi principi di redazione dei prospetti contabili del bilancio, ovvero chiarezza, rappresentazione veritiera e correttezza (articolo 2423 del Codice Civile).

La firma che va apposta sul bilancio d’esercizio e su tutti i documenti va fatta:

  • dall’amministratore o dal liquidatore della società (qualora sia in corso una procedura di liquidazione);
  • da un commercialista o esperto contabile iscritto al relativo albo di categoria.

La Nota Integrativa è quindi il documento non contabile del bilancio aziendale che è fondamentale per spiegare alcune voci dello stato patrimoniale e del conto economico e far comprendere al lettore ciò che è successo all’impresa nell’esercizio di riferimento.

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