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  • 10 febbraio 2022
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Le 5 domande da farti per capire se la tua azienda va verso la sostenibilità

L’importanza della sostenibilità è  entrata ormai anche nella strategie aziendali con degli indicatori, idonei al settore di appartenenza e flessibili all’occorrenza, in grado di monitorare un comportamento green e socialmente adeguato.

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Non c’è sviluppo futuro senza sostenibilità economica, ambientale, sociale e senza economia circolare. L’usa e getta non possiamo più permettercelo.

L’importanza della sostenibilità è  entrata ormai anche nella strategie aziendali con  degli indicatori, idonei al settore di appartenenza e flessibili all’occorrenza, in grado di monitorare un comportamento green e socialmente adeguato.

Ecco 5 domande per comprendere se un’impresa va verso la sostenibilità.

1. Sei conforme alle normative?

Questa prima domanda riguarda tutti gli indicatori relativi alla conformità dell’azienda alle normative locali, nazionali e internazionali e agli standard di settore.  

La normativa in materia di sostenibilità è sempre più ricca e articolata e il Legislatore, sia nazionale che europeo, riconosce il ruolo strategico svolto dalle imprese in questo contesto. Le società hanno (in alcuni casi) l’obbligo, ma anche l’opportunità, di fornire le proprie informazioni di carattere non finanziario secondo standard attendibili e riconosciuti, per fornire una visione trasparente e reale dell’impatto sociale del proprio business. Parliamo ad esempio di Bilancio di Sostenibilità e di Dichiarazione Non Finanziaria (DNF).    

Nel formulare le informazioni richieste dalla DNF, le imprese possono basarsi su standard nazionali o internazionali (Considerando 9, Direttiva 2014/95/UE), come, ad esempio, il Patto mondiale delle Nazioni Unite (Global Compact), i principi guida sulle imprese e i diritti umani delle Nazioni Unite (Guiding Principles on Business and Human Rights), gli standard formulati dalla Global Reporting Initiative  un’organizzazione che ha l’obiettivo di fornire uno strumento utile alle imprese per misurare il loro impatto sulla società e per comunicarlo agli stakeholder, o altri standard internazionali riconosciuti.

I GRI Standard, in particolare, sono tra gli indicatori di performance maggiormente utilizzati nella rendicontazione non finanziaria.

Gli standard comprendono requisiti, raccomandazioni e linee guida: i requisiti rappresentano informazioni obbligatorie per poter affermare che un report è redatto in conformità ai GRI, le raccomandazioni costituiscono dei suggerimenti sulle possibili linee di condotta e, infine, le linee guida contengono delle esemplificazioni formulate per supportare la rendicontazione.

Puoi anche utilizzare tutti o parte dei GRI Standards per rendicontare dati specifici. La redazione di un report in conformità ai GRI Standards fornisce un quadro inclusivo dei temi materiali di un’azienda, il loro impatto correlato e il modo in cui sono gestiti.

2. Quanto impatti sull’ambiente?

In questo caso vengono presi in considerazione i risultati dell’azienda in termini energetici e idrici, i rifiuti e le emissioni. La valutazione dell’impatto ambientale tiene conto di aspetti quali: le emissioni di anidride carbonica, l’efficienza nell’uso delle risorse naturali, l’attenzione al cambiamento climatico, alla sicurezza alimentare e alla biodiversità.

3. Garantisci la tutela di salute e sicurezza sul lavoro?

Il tema delle condizioni di lavoro e, specificamente, della tutela della salute dei lavoratori, è centrale. Ad esempio si può pensare alla salute e sicurezza sul lavoro, infortuni ed incidenti, al corretto funzionamento degli impianti e alla loro costante manutenzione.

4. Applichi pratiche di economia circolare?

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile.

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimoUna volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto dovrebbero essere infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore

In questo livello rientrano gli aspetti che includono la supply chain, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento del prodotto. Qualche esempio: la riciclabilità del prodotto, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile dei fornitori a monte e le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto.

Tutti gli indicatori che misurano la performance in termini di impatto sulla qualità di vita, uso delle risorse idriche in base al grado di rigenerazione del territorio. Questi KPI sono difficilmente individuabili a livello aziendale ed è per questo che sono emanati a livello nazionale o internazionale. 

Questa gerarchia degli indicatori deriva dal Lowell Center for Sustainable Production.

5. Indicatori green: quali sono le caratteristiche? 

Gli indicatori in grado di monitorare un comportamento green e socialmente adeguato devono essere:

  • Facilmente comprensibili e comunicabili, sia all’interno che all’esterno dell’azienda. La sostenibilità è, infatti, espressione di una dimensione etica e di un sano sviluppo imprenditoriale. Inoltre puoi verificare che le tue performance ESG non impattino negativamente sulla tua immagine aziendale.
  • Significativi, ovvero  identificare aree e opportunità di miglioramento. Investitori e istituzioni finanziarie sono sempre più sensibili alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance dei progetti che supportano.
  • Omnicomprensivi ovvero riguardare tutti i principali aspetti e impatti significativi. Lo sviluppo e la rendicontazione delle iniziative di business in ambito sostenibilità permettono di accedere agli incentivi dedicati come parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  • Comparabili e replicabili per poter avere dei trend da analizzare;
  • Controllabili, il management se è in grado  di influenzare un indicatore con le proprie azioni deve poterle misurare con dati concreti. Puoi evidenziare a finanziatori e investitori la tua capacità di gestire  e controllare ogni sfaccettatura dei rischi legati alle tematiche di sostenibilità.
  • Aggiornati e monitorati costantemente.  Puoi dimostrare la tua attenzione verso le normative vigenti, intraprendendo azioni per gestire i fattori ambientali, sociali e di governance.
  • Efficienti e facili nel calcolo e nell’applicazione.

In conclusione la sostenibilità non rappresenta solo un obbligo di legge (laddove previsto), ma un atto di responsabilità sociale e un’opportunità. Dovrà essere oggetto di investimenti per le imprese che decideranno di dimostrate il loro impegno in un mondo sempre più attento alle dinamiche della sostenibilità.

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