Attraverso l’associazione dei dati a coordinate geografiche, è possibile analizzare in dettaglio territori, distretti e aree urbane, rivelando dinamiche locali prima invisibili.
La maggioranza di questi dati può essere associata ad un indirizzo e di conseguenza ad una coppia di coordinate geo-spaziali (operazione di geo-referenza).
Il progetto dei Dati Territoriali trasforma ed aggrega le informazioni geo-referenziate allo scopo di caratterizzare le diverse località, i distretti industriali e le aree urbane con un livello di densità e granularità spaziale che in passato era irraggiungibile.
Il risultato è una serie di coefficienti di distribuzione territoriale che caratterizzano il territorio italiano.
Per garantire il pieno rispetto dell'anonimato statistico e la tutela della privacy, in fase di calcolo i dati vengono accorpati a livello di cella censuaria ovvero l'unità territoriale che ISTAT ha definito con lo scopo di tutelare il segreto statistico pur mantenendo un approfondito dettaglio geografico.
Una cella censuaria è disegnata in modo tale da contenere un numero minimo di unità (famiglie, imprese, edifici) sufficiente a determinare una caratterizzazione relative ed a impedire l'identificazione diretta dei singoli soggetti.
Le celle censuarie sono porzioni di territorio suddivise per destinazione d’uso uniforme (residenziale, produttiva, servizi). Tipicamente una cella censuaria residenziale contiene 150-200 persone.
La libreria di dati geo-spaziali ottenuti, chiamata Dataset degli Indicatori Territoriali, rappresenta in formato uniforme grandezze provenienti da diversi domini – imprese, persone fisiche, immobili e dati ambientali – per fornire una comprensione dettagliata delle dinamiche locali.
Il dataset è costituito da tabelle di Dati Territoriali (DTxx), che sono le grandezze assolute rappresentative del fenomeno e da Indici di Concentrazione Territoriali (ICTxx) che invece rappresentano il medesimo fenomeno in scala 0-100 su base territoriale.
Alcuni esempi di indicatori sono:
1. L’indice di densità sul territorio di soci, esponenti e titolari effettivi, che rappresenta la vitalità imprenditoriale di una particolare zona.
2. L'Indicatore di persone con eventi negativi: mappa la concentrazione territoriale di soggetti con protesti o pregiudizievoli, fornisce quindi una misura del livello di criticità finanziaria di una particolare zona.
3. L'Indicatore di rischio di default delle imprese: fornisce una segmentazione delle aziende presenti in una determinata area geografica (es. sicure, solvibili, rischiose), utile per valutare la salute del tessuto imprenditoriale locale e per strategie di geomarketing mirate.
4. L'Indicatore dei tempi medi di pagamento delle imprese (basato su dati Payline): misura la puntualità media con cui le aziende di una specifica zona onorano i propri debiti commerciali, un segnale importante della liquidità e dell'affidabilità del sistema produttivo locale.
5. L'Indicatore di rischio ambientale (basato su dati Ispra, Protezione Civile, INGV): aggrega informazioni su rischi idraulici, franosi e sismici, fornendo un contesto cruciale per valutazioni immobiliari, pianificazione territoriale e analisi di rischio complesse.
Questi indicatori territoriali arricchiscono ulteriormente le soluzioni Cerved, consentendo analisi geospaziali del rischio, strategie di espansione commerciale più mirate, valutazioni immobiliari più precise e una migliore comprensione delle interconnessioni tra fattori demografici, economici e ambientali.
La libreria di indicatori territoriali Cerved rende possibili applicazioni strategiche in molti settori:
- Operatori Real Estate: possono individuare con precisione le aree più promettenti per sviluppi commerciali, analizzando densità e salute finanziaria delle imprese locali. Possono anche valutare riconversioni residenziali usando dati su qualità della vita, rischio ambientale e valore dei fabbricati.
- Lavoratori delle Telco: gli indicatori aiutano a ottimizzare le campagne di acquisizione. Le offerte possono essere indirizzate verso zone con una certa demografia, concentrazione di imprese target o basso rischio creditizio.
- Pubbliche Amministrazioni: possono usare questi strumenti per pianificare politiche di sviluppo sociale. Mappando aree con disagio sociale, eventi negativi o carenza di servizi, è possibile allocare risorse in modo più mirato e monitorare l’impatto nel tempo.
- Grande Distribuzione Organizzata: con azioni mirate può adeguare l’offerta, l’assortimento dei prodotti e le strategie di prezzo per ogni punto vendita. Conoscendo il profilo socio-economico e il potenziale di spesa locale, si pianificano nuove aperture in modo più efficace.
In sintesi, la capacità di Cerved di trasformare dati in conoscenza territoriale rappresenta un vantaggio concreto. Chi opera sul mercato italiano può prendere decisioni più informate e leggere meglio le dinamiche locali.
Inoltre l’utilizzo dei dati territoriali permette di affinare svariate soluzioni di Predictive Analytics proprietarie Cerved.
Tra queste citiamo, in ambito immobiliare, l’Automated Valuation Model (AVM) che fornisce una valutazione del valore di mercato degli immobili, e il Property Value che fornisce invece una stima prudenziale sul lungo periodo del valore di un immobile ad uso in ambito bancario.
E Il prodotto GeoscoreML che misura l'attrattività del territorio a livello di cella censuaria nelle sue tre declinazioni relative al rischio di credito, attrattività immobiliare, e rischio di sinistri auto in ambito Insurance.
Dato territoriale sul prezzo medio delle abitazioni, Milano, primavera 2025.
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