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10 GIUGNO 2025

Startup innovative: i 5 pilastri della nuova strategia europea

L'Europa ha presentato una strategia per diventare una potenza globale dell'innovazione. Bruxelles vuole colmare il gap con gli Stati Uniti e la Cina attraverso cinque pilastri di intervento, ma non sarà facile affrontare alcune importanti problematiche.

La Commissione Europea ha presentato una strategia per trasformare l’Unione Europea in un terreno adatto ad agevolare la nascita e la crescita dimensionale delle imprese innovative. La “Strategia UE per Startup e Scaleup* – Scegliere l’Europa per iniziare e crescere”, pubblicata il 28 maggio 2025, comprende una serie di interventi legislativi, politici e finanziari per superare gli ostacoli che oggi frenano il potenziale imprenditoriale dell’Europa. Bruxelles intende colmare il gap con gli Stati Uniti e la Cina attraverso cinque pilastri di intervento. Ambizione non facile da attuare perché l’Unione Europea fa fatica a trattenere e a far crescere le proprie startup più promettenti.

Le principali criticità? La frammentazione normativa, le difficoltà di accesso al capitale e una certa avversione al rischio.

*Scaleup: sono startup che hanno superato la fase sperimentale, raggiungendo una solida presenza sul mercato. Non cercano più di capire se esiste un mercato, lo hanno già dimostrato con dati concreti e ora puntano a conquistarlo e a crescere in modo esponenziale.

Alcuni dati

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), le aziende innovative europee attraggono solo il 5% del capitale di rischio globale, rispetto al 52% degli Stati Uniti e il 40% della Cina. Molte delle startup più promettenti si trasferiscono fuori dell’UE per accedere ai capitali necessari alla crescita. Per contrastare questa tendenza negativa la Commissione ha identificato cinque aree di intervento, ognuna delle quali affronta problemi specifici che impediscono alle aziende innovative di crescere all'interno del mercato unico.

Il primo pilastro: una regolamentazione favorevole all’innovazione

Il primo pilastro riguarda la semplificazione delle regole. Oggi una startup innovativa che vuole espandersi in Europa deve affrontare normative nazionali completamente diverse su fallimenti, tasse e contratti di lavoro. Bruxelles propone un “regime europeo numero 28”. Si tratterebbe di un insieme di norme societarie, fiscali e fallimentari, basato su soluzioni digitali, che mirano a semplificare la costituzione di startup, con l’obiettivo di permetterne l’apertura entro 48 ore e favorire la loro operatività transfrontaliera. Una specie di status per le aziende innovative, con regole comuni in tutto il mercato unico.

E’ anche previsto un portafoglio digitale europeo per facilitare l’interazione delle imprese con le amministrazioni pubbliche, e la creazione delle sandbox regolatorie, spazi protetti in cui le startup innovative potranno sperimentare le tecnologie senza curarsi, nella prima fase, del peso delle normative esistenti. Ridurre la burocrazia, facilitare l’accesso ai finanziamenti aiutano le startup a fare affari in tutto il mercato unico europeo.

Il secondo pilastro: rafforzare il venture capital e gli investimenti privati.

L’accesso ai capitali, specialmente nelle fasi di crescita più avanzata (scaleup), rappresenta uno dei problemi maggiori per le imprese europee. La strategia dell’UE interviene con misure volte a rafforzare l’ecosistema del venture capital e a mobilitare maggiori investimenti privati.

Di particolare rilievo è l’annuncio dello “Scaleup Europe Fund“, un fondo gestito e co-finanziato da privati che fa capo al Consiglio Europeo per l’Innovazione che si dedica a colmare il “financing gap” per le scaleup deep tech in settori strategici, con investimenti diretti superiori ai 100 milioni di euro.

Il terzo pilastro: sostenere la diffusione e l'espansione del mercato

Startup e scaleup hanno bisogno di arrivare rapidamente al mercato. Il terzo pilastro introduce l'iniziativa "Lab to Unicorn", che comprende gli hub europei per le startup e le scaleup per contribuire a collegare gli ecosistemi universitari in tutta l'UE. Si parla di un piano per la concessione di licenze, la ripartizione delle royalty e delle entrate e la partecipazione azionaria per le istituzioni accademiche e i loro inventori nella commercializzazione della Proprietà Intellettuale (PI) e nella creazione di spin-off, insieme a orientamenti sulle norme in materia di PI relative agli aiuti di Stato.

Il quarto pilastro: supportare i talenti in Europa

Per attrarre imprenditori e lavoratori qualificati non provenienti dall’Europa, la Commissione propone la “Blue carpet initiative”, un piano per rendere più semplice l’arrivo e la permanenza di talenti stranieri. Al centro di questo intervento c’è la riforma della Blue Card, un permesso di soggiorno europeo pensato per i lavoratori altamente qualificati, ma finora poco utilizzato.

Il quinto pilastro: misurare i processi

Per valutare l’efficacia della strategia e per poter definire strategie più mirate, è essenziale disporre di dati comparabili e di definizioni chiare. Attualmente manca una definizione univoca a livello dell’UE di startup, scaleup e azienda innovativa.

La Commissione proporrà l’“European Startup and Scaleup Scoreboard", ovvero un quadro di valutazione che misurerà, attraverso una serie di indicatori, la performance degli ecosistemi europei e nazionali. Questo strumento servirà a monitorare l’impatto della strategia nel tempo. Verrà poi condotta un’indagine annuale su startup e scaleup per raccogliere i commenti dei fondatori riguardo ai miglioramenti del contesto normativo e imprenditoriale.

La Commissione Europea si impegna a produrre un primo rapporto sull’implementazione della strategia entro la fine del 2027. Il successo dipenderà dalla rapida ed efficace attuazione delle misure previste e dalla stretta collaborazione tra le istituzioni europee, gli stati membri e l’intera comunità dell’innovazione.

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