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05 GIUGNO 2025

Figma Config 2025: il design incontra la velocità del prodotto

Se la conferenza Config 2024 aveva già segnato un cambio di passo per Figma – integrando AI, semplificando i flussi di lavoro e potenziando la collaborazione tra team – l’edizione conclusa a maggio 2025 ha alzato ulteriormente l’asticella.

Figma si conferma non solo come strumento di design, ma anche come una piattaforma completa per costruire esperienze digitali: dal concept alla messa online. Le novità presentate parlano chiaro: automazioni intelligenti, una nuova interfaccia più fluida, modalità di sviluppo integrate e, soprattutto, l’apertura ufficiale al mondo dei site builder.

Figma vs Builder: sfida aperta (anche a WordPress)

Con l’annuncio di Figma Sites—la nuova funzionalità per creare e pubblicare siti web direttamente dal canvas—Figma lancia un chiaro segnale: non vuole più essere solo uno strumento per il design, ma un ecosistema completo che abbraccia ideazione, progettazione e pubblicazione.

Questo posizionamento lo mette in diretta competizione con Webflow e Framer. E, in una certa misura, sfida anche il regno di WordPress, che nel mercato italiano resta ancora lo standard per la realizzazione di siti web, grazie alla sua flessibilità e vastità di plugin.

Ma la direzione è chiara: ridurre il divario tra design e sviluppo e offrire un'esperienza "no-code" senza compromessi sulla qualità del front-end. Se oggi Figma Sites si limita alla pubblicazione di landing page o piccoli siti statici, le prossime uscite annunciate, tra cui un ipotetico Figma CMS, promettono di alzare il livello dello scontro.

Per agenzie, designer e sviluppatori, questo significa dover iniziare a ripensare il proprio stack tecnologico e processo lavorativo: da strumenti distinti a un flusso unico, collaborativo e sempre più performante. In un contesto in cui la velocità di esecuzione e l’integrazione tra team fanno la differenza, Figma potrebbe presto diventare non solo uno strumento per “progettare” il sito, ma per costruirlo e mantenerlo interamente.


Figma Make: dal prompt al prototipo, con controllo creativo

Tra le novità più promettenti annunciate c’è Figma Make, lo strumento che porta l’AI generativa dentro il processo di creazione di interfacce, rendendo possibile passare da una semplice descrizione testuale a un prototipo funzionante. Ma non si tratta solo di “magia” automatica: Make si distingue perché lascia al designer il controllo. Oltre ai prompt in linguaggio naturale, è possibile intervenire manualmente sul codice generato, oppure caricare componenti già esistenti, asset e stili personalizzati per ottenere risultati più coerenti con la propria brand identity.

Pur essendo ancora in fase beta (e quindi con qualche limite in termini di output complesso o esportabilità completa), Make apre scenari interessanti, soprattutto in ambito di sperimentazione rapida e A/B testing. La possibilità di generare varianti di layout e micro-app in pochi minuti, testabili su utenti reali, potrebbe ridurre drasticamente tempi e costi nella fase di validazione.


Figma Grid: più struttura, meno compromessi

Figma Grid introduce un nuovo modo di gestire la disposizione degli elementi sul canvas, andando oltre i limiti dell’Auto Layout tradizionale. Grazie a un sistema di griglia bidimensionale simile al CSS Grid, diventa possibile costruire layout più complessi, ordinati e scalabili—perfetti per dashboard, tabelle, e componenti densi di contenuto.

Per chi lavora a cavallo tra design e sviluppo, questa novità rappresenta un passo avanti nella coerenza tra interfaccia e codice. Grid rende il lavoro più snello per tutti i team coinvolti, facilitando la transizione dal prototipo alla consegna finale.


Figma Buzz: asset social e marketing, su larga scala (e automatizzati)

Con Figma Buzz, infine, la piattaforma apre anche alla produzione su larga scala di contenuti per marketing e social. Offrendo modelli già pronti, ma pienamente editabili e a una gestione intelligente dei contenuti, è possibile generare rapidamente varianti di creatività pubblicitarie coerenti e pronte all’uso.

Una funzione particolarmente interessante è la possibilità di collegare dataset da fogli di calcolo (CSV o spreadsheet): ogni riga può diventare un asset distinto, con testi, immagini e CTA dinamicamente inseriti nel layout. Una soluzione perfetta per campagne ad alto volume, A/B test, promozioni localizzate e molto altro—il tutto mantenendo velocità, coerenza e controllo creativo.


Il futuro del design è strategico

Mentre online si moltiplicano i titoli allarmistici sul rischio che l’AI sostituisca i designer, la realtà che osserviamo da vicino è molto diversa — e decisamente più interessante. Le novità presentate da Figma non puntano a rimpiazzare il designer, ma a potenziarne il ruolo, liberandolo da operazioni ripetitive e rendendolo finalmente ciò che dovrebbe essere: un vero product owner, capace di guidare la visione, orchestrare i team e creare valore strategico.

Quello a cui stiamo assistendo è un passaggio storico: il designer smette di essere un esecutore di interfacce e diventa il motore creativo e decisionale di prodotti digitali sempre più complessi. Chi ha già coltivato competenze trasversali – nel prodotto, nel business, nella tecnologia – oggi ha l’opportunità concreta di distinguersi. L’AI non sostituisce: amplifica, accelera, accompagna. Il vero nodo, ora, è chi saprà metterla a frutto. E farlo non solo con creatività, ma con visione e responsabilità.