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11 novembre 2025

Lean Six Sigma: la via verso l’eccellenza operativa

Il raggiungimento dell’eccellenza operativa si concentra su due obbiettivi far tendere a zero gli sprechi e i difetti. In questo la metodologia Lean Six Sigma ci viene in soccorso

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Negli ultimi decenni il concetto di qualità ha subito una profonda evoluzione. Non è più soltanto la conformità a una specifica tecnica o la riduzione dei difetti, ma rappresenta la capacità sistemica di un’organizzazione di soddisfare e anticipare i bisogni del cliente.

La qualità oggi è un fattore strategico, perché influenza direttamente la competitività, la reputazione e la sostenibilità di un’impresa.

Parlare di eccellenza operativa significa andare oltre la semplice efficienza, vuol dire progettare e gestire i processi in modo che producano valore per il cliente nel modo più rapido, economico e affidabile possibile.

Questo principio vale in qualsiasi contesto organizzativo, sia esso manifatturiero o di servizi. Nel primo caso l’obiettivo può essere la riduzione dei tempi di produzione, l’aumento della resa o il miglioramento della qualità del prodotto. Nel secondo, riguarda l’efficienza dei processi amministrativi, la riduzione dei tempi di risposta al cliente, la chiarezza delle informazioni o la qualità dell’esperienza erogata.

Che si tratti di una linea produttiva o di un ufficio, ogni processo può essere misurato, migliorato e reso più stabile. È proprio su questo concetto che si fonda il Lean Six Sigma, una metodologia che integra due approcci complementari di miglioramento continuo: la Lean Organization e il Six Sigma.

Metodologia Lean


Il termine Lean (snello) nasce nel mondo industriale giapponese, in particolare dal Toyota Production System, e indica un modo di pensare e di agire basato sull’eliminazione sistematica degli sprechi (muda) e sulla ricerca del flusso continuo del valore.

L’obiettivo è semplice ma ambizioso: fare di più con meno, cioè ottenere il massimo valore possibile per il cliente utilizzando meno tempo, meno risorse e meno sforzo. Il Lean è un sistema di gestione dei progetti che persegue la creazione del valore per il cliente riducendo il Lead Time dei processi.

La filosofia Lean individua tre leve fondamentali per creare valore:

Qualità: la capacità di fornire ciò che il cliente desidera, al primo colpo, senza difetti né rilavorazioni;

Velocità: ridurre i tempi di attraversamento (lead time), ovvero il tempo che intercorre tra la richiesta del cliente e la consegna del prodotto o servizio;

Flessibilità: la capacità del processo di adattarsi rapidamente a variazioni della domanda o delle esigenze del mercato.

Questi tre elementi devono essere bilanciati: non basta essere veloci se il risultato non è conforme, né serve avere un prodotto perfetto se i tempi o i costi sono insostenibili.

La vera eccellenza operativa nasce quando qualità, velocità e flessibilità lavorano insieme in armonia.

Per comprendere e migliorare i processi, Lean utilizza la Value Stream Map (VSM), o mappa del flusso di valore. Si tratta di una rappresentazione visiva dell’intero processo, dalla richiesta iniziale del cliente fino alla consegna finale.

La VSM consente di:

• identificare tutte le attività a valore aggiunto e quelle che non lo sono;

• visualizzare i flussi di materiali e informazioni;

• misurare tempi, scorte, inefficienze e colli di bottiglia;

• progettare uno stato futuro (Future State Map) più fluido, bilanciato e performante.

La costruzione della VSM avviene “andando a Gemba”, ovvero sul campo, dove il lavoro avviene realmente.

Non è un esercizio da fare da lontano ma è un’osservazione diretta dei processi, delle persone e dei flussi informativi. Questo approccio empirico, tipico della Lean, è il punto di partenza per un miglioramento reale e sostenibile.

Gli strumenti Lean


Il Lean offre un set ricco di strumenti pratici, utilizzabili sia in produzione sia nei servizi. Tra i più diffusi troviamo:

Kaizen o “miglioramento continuo”: piccoli passi quotidiani che coinvolgono tutti, dal management agli operatori. Le Settimane Kaizen sono eventi strutturati di miglioramento rapido, in cui team interdisciplinari analizzano un processo, individuano sprechi e implementano soluzioni in pochi giorni.

Le 5S: una metodologia per organizzare e mantenere in ordine l’ambiente di lavoro (Separare, Sistemare, Pulire, Standardizzare, Sostenere). Favoriscono sicurezza, efficienza e disciplina operativa.

Visual Management: usare strumenti visivi (tabelloni, indicatori, colori, layout) per rendere immediatamente visibili le performance, le anomalie e le priorità.

Kanban: un sistema di controllo “pull” che sincronizza i flussi di lavoro sulla reale domanda del cliente, evitando sovrapproduzione e accumuli.

Poka-Yoke: dispositivi o soluzioni “a prova d’errore” che impediscono fisicamente o logicamente la possibilità di sbagliare (un esempio classico è la chiavetta USB che può entrare solo nel verso corretto).

Spaghetti Chart: diagramma che rappresenta i movimenti fisici di persone o materiali, utile per ridurre spostamenti inutili e migliorare l’ergonomia dei flussi.

Attraverso questi strumenti, la metodologia Lean trasforma i processi rendendoli più trasparenti, fluidi e autoregolati, riducendo drasticamente gli sprechi di tempo, risorse e competenze.

Six Sigma


Mentre Lean si concentra sul flusso e sugli sprechi, il Six Sigma si focalizza sulla variabilità dei processi, considerata la principale causa dei difetti.

Ogni processo reale, anche il più controllato, presenta della variabilità. I risultati oscillano attorno a un valore medio. Se questa variabilità supera i limiti di specifica definiti dal cliente, il prodotto o servizio diventa difettoso.

Il termine Sigma (σ) rappresenta proprio la deviazione standard, ovvero la misura statistica della dispersione dei dati rispetto alla media. Un processo “a 6 sigma” è talmente stabile e preciso che produce solo 3,4 difetti per milione di pezzi (3,4 ppm), un livello di eccellenza quasi assoluto.

L’approccio Six Sigma nasce in Motorola alla fine degli anni ’80, sotto la guida di Robert Galvin, e si è rapidamente diffuso in tutto il mondo come metodologia per la gestione e il miglioramento dei processi basata su dati, statistica e metodo scientifico.

La potenza del Six Sigma risiede nel suo metodo il DMAIC, acronimo di Define, Measure, Analyze, Improve, Control.

1. Define: si definisce chiaramente il problema, l’ambito del progetto, gli obiettivi e il valore per il cliente. È la fase in cui si costruisce il Project Charter e si allineano le aspettative di business.

2. Measure: è la fase in cui si raccolgono i dati, si misura la performance attuale del processo e si quantifica la variabilità.

3. Analyze: si identificano le cause radice dei problemi (root cause analysis) utilizzando strumenti statistici e analitici (diagrammi causa-effetto, Pareto, regressioni, FMEA).

4. Improve: si sviluppano, testano e implementano soluzioni che eliminano le cause di variabilità e migliorano la qualità del processo.

5. Control: si implementano controlli e monitoraggi per mantenere nel tempo le nuove prestazioni, consolidando i risultati ottenuti.

Il DMAIC rappresenta un ciclo di apprendimento e miglioramento continuo, fondato sulla raccolta di dati oggettivi e sull’uso della statistica per prendere decisioni informate.

È la naturale evoluzione del ciclo PDCA (Plan–Do–Check–Act) di Deming, ma con un livello superiore di rigore metodologico.

Lean Six Sigma


Lean e Six Sigma non sono alternative, ma complementari.

Lean accelera i processi eliminando gli sprechi e migliorando il flusso.

• Il Six Sigma ne garantisce la stabilità riducendo la variabilità e i difetti.

Unendo le due prospettive, l’organizzazione diventa capace di migliorare la qualità e ridurre i costi simultaneamente.

Come spesso si dice, Lean rende i processi più veloci, Six Sigma li rende più precisi.

L’approccio integrato Lean Six Sigma permette di affrontare progetti di miglioramento con una visione a 360 gradi, che considera sia la dimensione operativa (efficienza, sprechi, flusso) sia quella analitica (dati, variabilità, controllo statistico).

Ogni fase del DMAIC può essere arricchita da strumenti Lean. Quando si vuole migliore un processo incomincia con Lean e migliora la qualità con il 6 sigma.