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  • 18 aprile 2024
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Buon 25mo compleanno, Euro!

Venti Paesi, una moneta unica: l'Euro compie 25 anni di vita, dopo aver superato diverse crisi, una pandemia ed essere diventata una delle valute più importanti del mondo.

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L’euro è nata il 1° gennaio 1999, all’inizio era una valuta virtuale, utilizzata solo per motivi contabili e pagamenti elettronici. Monete e banconote sono arrivate 3 anni dopo, il 1° gennaio 2022. L’Euro è usata da 20 dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Vediamo le tappe principali, tra momenti di difficoltà e il futuro.

L’Unione Economica Monetaria

L’introduzione della moneta unica rappresenta la fase finale del processo di instaurazione dell’Unione Economica Monetaria (UEM) che si basa su diversi punti:

i Paesi membri assicurano la convergenza e il coordinamento delle politiche economiche nazionali. Tutti gli Stati devono quindi rispettare una disciplina finanziaria e un bilancio comune;

-l’istituzione di una moneta unica entro i confini dell’Unione Europea comporta tutelare l’economia di mercato e la stabilità dei prezzi.

Come è stato scelto il nome e il simbolo dell’Euro?

Il nome “Euro” è stato scelto dal Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995. Il simbolo € si ispira alla lettera greca epsilon e a una versione stilizzata della lettera E.  Rispetto al nome unico della moneta, la Grecia ha ottenuto di poterla chiamare Ευρώ, con i caratteri ellenici.

Come è avvenuta l’introduzione dell’Euro?

La nascita ufficiale del 10 gennaio 1999, è stata seguita dall’introduzione della moneta sui mercati finanziari nello stesso anno, mentre la circolazione monetaria ha avuto inizio il 10 gennaio 2002 nei dodici Paesi dell’Ue che per primi hanno adottato la nuova valuta.

Il passaggio dalle singole valute nazionali all’Euro ha attraversato diverse fasi di transizione, regolate dal trattato di Maastricht del 1992 e riguardanti la creazione dell’Unione Economica e Monetaria.

I Paesi coinvolti dall’Euro

L’euro è entrata in vigore in 11 Paesi, a cui si è aggiunta la Grecia dopo essere rientrata nei parametri economici necessari. In seguito si sono unite Slovenia (2007), Malta (2008), Cipro (2008), Slovacchia (2009), Estonia (2011), Lettonia (2014), Lituania (2015) e Croazia (2023)

Anche all’Italia e al Belgio è stato permesso di adottare subito l’Euro nonostante un rapporto debito/PIL nettamente superiore al 60%.

Attualmente l’Euro è la valuta ufficiale dei Paesi della cosiddetta “zona euro”. È usata da 20 dei 27 Stati dell’Ue, aderenti all’Unione Economica e Monetaria (UEM). L’ultima nazione ad aver adottato l’Euro è stata la Croazia il 1º gennaio 2023. Prima di lei Lettonia e Lituania, rispettivamente dal gennaio 2014 e gennaio 2015.

L’Euro è utilizzata anche in altri sei Stati europei: Andorra, Vaticano, Monaco San Marino. Montenegro e Kosovo l’hanno adottata in maniera unilaterale.

Chi non usa l’Euro nell’UE?

Sono 7 gli Stati membri dell’UE che non adottano l’euro: Polonia, Svezia, Danimarca, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria. Anche il Regno Unito, finché è stato membro (dal 1973 al 2020), aveva mantenuto la sua sterlina britannica. Tutti gli Stati diventati membri dopo il 1992 sono invece vincolati ad adottare l’Euro quando raggiungono i parametri macroeconomici richiesti.

Quali sono le sfide economiche del futuro?

Una politica fiscale unica per l’area Euro potrebbe rendere più facile assorbire gli shock economici che recentemente, con la guerra in Ucraina hanno portato l’inflazione al picco del 10,6% nell’ottobre 2022. È poi scesa al 2,4% nel novembre 2023. L’inflazione media annua dalla creazione dell’Euro, invece, è dell’1,95%.

E’ la Banca centrale europea (Bce) che si occupa di mantenere la stabilità finanziaria e il mantenimento dell’inflazione annua al di sotto del 2% e la Bce si sta impegnando per raggiungere questo scopo.

Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea, pronunciò il 26 luglio 2012 la frase ‘whatever it takes’, in concomitanza con la crisi del debito sovrano europeo, per indicare che la BCE avrebbe fatto “tutto il necessario” per salvare l’Euro da eventuali processi di speculazione.

Il tempo corre veloce così come si modificano repentinamente gli scenari micro e macro-economici. Per il futuro è quindi importante essere pronti a saper leggere la realtà e a capire come adattarsi.

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