05 MAGGIO 2025
L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il modo in cui i professionisti del marketing progettano, producono e ottimizzano le campagne pubblicitarie. In particolare, l’uso dell’AI generativa per la creazione di contenuti creativi sta diventando sempre più centrale per chi lavora nel performance marketing. Che si tratti di produrre visual, copy o addirittura video, le soluzioni AI sono la nuova frontiera per velocizzare i processi creativi, contenere i costi e migliorare l’efficacia delle ADV.
Nel nostro nuovo approfondimento sull’online advertising a cura di Alessandro Girola, ti spieghiamo quali strumenti scegliere, quali vantaggi offrono e perché tecnologie emergenti come Sora di OpenAI meritano attenzione.
Quali tipi di creatività si possono generare con l’AI?
A partire da un prompt testuale, ossia una descrizione o una richiesta specifiche, i modelli di intelligenza artificiale generativa possono produrre output visivi o testuali coerenti e con un livello di qualità ormai altissimo.
Ecco alcuni esempi di creatività che possono essere prodotte con l’AI e le relative piattaforme di riferimento:
• Visual per campagne Meta o Google Ads generati con Midjourney, DALL·E o Firefly;
• Copy pubblicitari ottimizzati con ChatGPT o Jasper AI;
• Animazioni e video generati con Runway o Pika.
Vale la pena specificare che l’uso di queste piattaforme non mira a sostituire i creativi di professione, ma potenziare i team ADV, riducendo i tempi di produzione e aumentando la capacità di testare varianti in tempo reale; le intelligenze umane avranno, di fatto, grazie all’AI, la possibilità di dedicarsi maggiormente proprio alla parte creativo-progettuale, delegando quella esecutiva ai loro aiutanti “artificiali”.
Focus su Sora: il futuro dei video generati con l’AI
Uno dei modelli più interessanti emersi nel 2024 è Sora, sviluppato da OpenAI. Si tratta di una tecnologia che permette di generare video realistici a partire da semplici descrizioni testuali. In pratica, scrivendo “una ragazza corre sulla spiaggia al tramonto”, Sora è in grado di produrre un breve video coerente, visivamente d’impatto e pronto a essere impiegato nelle proprie campagne di marketing.
Se finora è per la produzione di testi e immagini che si è fatto il più ampio ricorso all’AI, i video rappresentano ancora un terreno poco battuto; tuttavia, i video sono i formati con le performance più alte su quasi tutte le piattaforme, per cui uno strumento come Sora ha una rilevanza epica per l’advertising.
Sora dà infatti la possibilità di creare contenuti animati anche senza competenze di montaggio o motion design e spiana finalmente la strada alla produzione scalabile di contenuti dinamici come promo, presentazioni di prodotto, teaser video.
Attualmente, però, possiamo individuare in questo strumento alcuni limiti:
Vista la velocità degli avanzamenti tecnologici e legislativi in questo ambito, però, non escludiamo che tali limiti possano divenire presto obsoleti. Il potenziale è enorme: in futuro, strumenti come Sora potrebbero rivoluzionare il modo in cui i brand e le agenzie producono contenuti video.
I vantaggi dell’AI creativa per le campagne ADV
Usare l’intelligenza artificiale nella pubblicità online non è solo una questione di innovazione: ci sono benefici misurabili che rendono l’adozione dell’AI una scelta strategica per molte aziende. Ecco i più evidenti:
1. velocità di produzione: le risorse possono essere create in pochi minuti, riducendo drasticamente i tempi rispetto a una produzione “tradizionale”;
2. riduzione dei costi: richiedendo meno ore di lavoro umano ed esternalizzazioni, l’AI può generare visual, headline o video a costi marginali, rendendo più competitive anche le imprese più piccole;
3. scalabilità: è possibile generare molteplici varianti di uno stesso asset per condurre test A/B su larga scala;
4. personalizzazione: alcuni strumenti permettono di generare contenuti dinamici e personalizzati per segmento di pubblico, contesto geografico o momento della giornata, aumentando il livello di soddisfazione degli utenti e le probabilità che convertano.
Di contro, ci sono anche alcuni limiti e criticità da non sottovalutare: li vediamo nel prossimo paragrafo.
Creatività con AI: i limiti e le criticità da considerare
Nonostante i benefici, è importante conoscere i limiti attuali dell’AI creativa nel contesto pubblicitario. Il più evidente al momento attuale riguarda il fatto che alcuni contenuti possano risultare “standardizzati” o troppo simili ad altri.
Per questo l’occhio umano rimarrà essenziale per garantire unicità e qualità al prodotto finale, ma anche per testare e validare attentamente le creatività affinché risultino compatibili con le policy delle grandi piattaforme: Google Ads, Meta e altre piattaforme hanno infatti policy piuttosto stringenti sui contenuti “non realistici” o “fuorvianti”. Inoltre, l’uso dell’AI deve essere trasparente, soprattutto in ambiti regolamentati.
Rimane poi ancora aperto il tema del copyright di immagini e video generati dall’AI. Chi possiede i diritti su un contenuto generato da un'AI: l'autore del prompt? Il creatore dell’algoritmo? Nessuno? Ha senso parlare di copyright, dato che questi contenuti non sono creati direttamente da un essere umano? E come regolamentare, quindi, l’uso commerciale o artistico di questi contenuti? È un tema ancora in evoluzione, su cui giuristi e legislatori stanno cercando di trovare risposte.
Come integrare l’AI creativa nel flusso ADV
L’adozione dell’AI funziona meglio se integrata strategicamente nel processo pubblicitario e non se utilizzata come ultima spiaggia per velocizzare in extremis il flusso di lavoro. Ecco un workflow a nostro parere ideale per implementarla in azienda:
1. Ideazione: il team creativo definisce concept e obiettivi;
2. Prompt generation: copywriter e designer scrivono prompt efficaci per gli strumenti AI;
3. Output review: le risorse generate vengono selezionate e raffinate da professionisti (ad esempio un/una grafico/a per i visual);
4. Testing e ottimizzazione: le creatività vengono testate su più segmenti per individuare quelle più performanti;
5. Iterazione: le creatività vengono modificate e adattate in base ai risultati attraverso gli strumenti AI.
Best practices per l’uso dell’intelligenza artificiale nella pubblicità
Concludiamo il nostro approfondimento con alcuni consigli utili per gestire al meglio l’intelligenza artificiale nella produzione di creatività di qualità:
• Scegliere lo strumento giusto: non tutti gli strumenti sono adatti a tutti i formati. Usa Canva AI per social, Midjourney per visual branding, Runway per video;
• Investire nei prompt: imparare a scrivere prompt efficaci è la nuova skill creativa per chi lavora nell’online advertising;
• Non affidarsi ciecamente all’AI: il tocco umano resta centrale per fornire una sensibilità, un tono di voce e un’estetica coerenti con gli stilemi del brand;
• Monitorare i risultati: anche le creatività AI devono essere misurate e ottimizzate come ogni altro asset.
In conclusione, l’AI creativa è un’opportunità concreta per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle campagne ADV. Non è una moda passeggera, ma un cambiamento strutturale che riguarda il modo in cui vengono prodotti i contenuti pubblicitari.
Strumenti come Sora, Midjourney, ChatGPT o Runway stanno già trasformando il lavoro di advertiser, performance marketer e team creativi. La sfida, oggi, non è sostituire la creatività umana, ma amplificarla con le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Per chi lavora nel digital advertising, il consiglio è chiaro: iniziare subito a sperimentare, ma farlo con metodo, consapevolezza e una visione strategica.
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