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07 LUGLIO 2020

Outlook ABI-Cerved sulle sofferenze e sui crediti deteriorati delle imprese

L'Outlook Abi-Cerved sulle sofferenze delle imprese fornisce stime e previsioni sui tassi di decadimento per classe dimensionale delle società non finanziarie.

L’outlook Abi-Cerved sulle sofferenze delle imprese fornisce stime e previsioni sui tassi di decadimento per classe dimensionale delle società non finanziarie. I tassi di decadimento (o tassi di ingresso in sofferenza) sono definiti come il rapporto tra i prestiti che le banche classificano come sofferenze e lo stock di finanziamenti concessi alle stesse imprese. Poiché non esistono informazioni ufficiali su questi tassi differenziati per dimensione delle imprese, il report amplia il set informativo a disposizione degli analisti e, più in generale, degli operatori economici.

Il progetto ABI-Cerved per la stima dei tassi di decadimento per dimensione di impresa

La stima dei tassi di decadimento è ottenuta attraverso un processo che utilizza uno score di Cerved disponibile per il complesso delle società italiane, il CeBi-Score4, come valutazione sintetica del rischio economico-finanziario di un’impresa, trasformandolo in indicatori individuali del rischio delle singole o EIDR (Expected Individual Default Rates) e riproporziando gli EIDR riproporzionati sulla serie storica pubblicata dalla Banca d’Italia.

La possibilità di disporre di un indicatore a livello individuale con la proprietà di replicare, in media, le dinamiche dei tassi di decadimento di sistema, fornisce un potente stimatore del tasso stesso a livello di cluster dimensionale. Attraverso una proporzione è stata quindi ricostruita la serie storica dal 1990 dei tassi di decadimento (TD) per i 64 cluster considerati nel progetto.

Nell’ambito del progetto di ricerca, Cerved e ABI distinguono le società non finanziarie in quattro classi dimensionali, utilizzando i criteri definiti dalla Commissione Europea: dimensione sofferenze delle imprese.

I tassi di decadimento ottenuti alimentano un modello di stima di rischiosità dei prestiti alle imprese con un grado di dettaglio dato dall’intersezione tra i livelli di dettaglio settoriale, territoriale e dimensionale.

I tassi di ingresso in sofferenza per fascia dimensionale

Secondo i dati ufficiali, i tassi di ingresso in sofferenza si sono ridotti, in termini di numero di prestiti, dal 2,8% di fine 2017 al 2,5% di fine 2018. Grazie alle stime ABI-Cerved è possibile valutare l’andamento del tasso di ingresso in sofferenza per dimensione delle imprese, distinguendone quindi il settore di appartenenza e la regione.

Secondo le stime, le imprese di minori dimensioni presentano tassi di ingresso in sofferenza più alti rispetto a quelle medio-grandi: per le microimprese nel 2018 sono divenute sofferenze il 2,7% del totale dei prestiti, tra le società di maggiori dimensioni l’1,2%.

In base alle previsioni, i tassi di ingresso di decadimento continueranno a calare anche nel prossimo biennio, avvicinandosi ai livelli pre-crisi, con gap che tenderanno a ridursi.

I tassi di ingresso in sofferenza per settore

Le stime ABI-Cerved consentono di incrociare il dato dimensionale con il settore di appartenenza dell’impresa. Nel 2018 sono diminuiti i tassi di ingresso in sofferenza in tutti i settori economici e per tutte le fasce considerate, ma permangono forti differenze nei livelli: nell’industria, settore con i tassi di ingresso in sofferenza più contenuti, il divario tra micro e grandi imprese è più marcato (+1,6% micro vs grandi), rispetto soprattutto alle costruzioni (+0,8%), il settore dove maggiori sono i tassi di decadimento.

I modelli indicano che nel 2021 i tassi di industria, agricoltura e servizi tenderanno ad attestarsi sul 2-2,4% mentre le costruzioni, nonostante il miglioramento, manterranno tassi su livelli storicamente elevati (3,2%).

I tassi di ingresso in sofferenza per area geografica

Dal punto di vista geografico, i dati del 2018 evidenziano miglioramenti marcati e diffusi, con una tendenza al restringimento dei divari geografici. Nel Mezzogiorno e nelle isole i tassi di ingresso a sofferenza rimangono mediamente più alti, mentre il Centro è l’area geografica in cui il gap tra micro e grandi imprese è maggiore (+1,5%); al contrario tra le imprese del Nord il tasso di decadimento è il più basso del paese, e il divario dimensionale minore.

Le previsioni per il biennio 2020-21 confermano lievi miglioramenti al Centro e al Sud, che comunque rimarranno su livelli piuttosto alti rispetto al pre-crisi (2,9% e 3,3%), mentre nel Nord-Ovest e nel Nord-Est i tassi rimarranno stabili o in leggera risalita (2,1% e 1,8%).

Le stime per cluster

Lo studio dei singoli cluster permette di confrontare l’andamento delle sofferenze delle imprese da molteplici punti di vista.

Ad esempio, è possibile confrontare come variano le sofferenze delle microimprese a seconda del settore e dell’area geografica in cui ha sede l’impresa. I dati evidenziano che nel 2021 in tutti gli incroci tra le classi dimensionali e i settori i tassi di ingresso in sofferenza delle società del Mezzogiorno e del Centro sono significativamente più alti rispetto a quelli registrati dalle imprese del Nord Est e del Nord Ovest, spingendo quindi in alto il dato nazionale.

I tassi di decadimento del Centro sono più alti di quelli del Sud tra le imprese di media e grande dimensione operanti nel settore delle costruzioni, mentre tra le micro e piccole le maggiori sofferenze si riscontrano nel Sud.


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