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Tendenze e prospettive del Food&Beverage

Dal rincaro delle materie prime al costo dell’energia fino all’analisi di come cambierà il consumatore del food & beverage, l’evento esclusivo di Cerved Marketing Intelligence ha illustrato come comprendere la struttura e le dinamiche di un settore tra i più importanti nella nostra economia.

Il 23 febbraio è andato in scena l’evento “Tendenze e prospettive del Food&Beverage – Un pilastro del Made in Italy”.

Dal rincaro delle materie prime al costo dell’energia fino all’analisi di come cambierà il consumatore del food & beverage, l’evento esclusivo di Cerved Marketing Intelligence ha illustrato come comprendere la struttura e le dinamiche di un settore tra i più importanti nella nostra economia. Un’occasione per condividere la view di Cerved sul mercato e sui driver della crescita e per rispondere insieme ai maggiori esperti del settore, alle domande più attuali del settore.

Come stanno oggi le aziende italiane del food & beverage? Cosa comporterà lo shock delle materie prime? Come decarbonizzare e affrontare i costi del futuro? Quali sono gli ingredienti per una crescita del settore nel 2022?

A dare una risposta, analizzando i risultati emersi dallo studio Cerved, imprenditori, esperti ed economisti che studiano da vicino questo settore. Hanno partecipato all’evento, infatti, Fabio Biasini – Executive Vice President – Corporate Sales, Cerved Group, Guido Romano – Chief Economist, Cerved; Manuela Bravo – Market Intelligence Director, Cerved, Giovanni Fazio, CEO Holding Carisma, Andrea Oldrini, Partner Bain&Company, Ludovica Principato, Scientific Communication Coordinator and Senior Researcher, Barilla Center for Food&Nutrition, Vittorio Ratto, Vice Direttore Generale Retail, Private e Digital di Crédit Agricole Italia, Alessandro Terzulli, Chief Economist SAC, Alessandro Geraldi – Managing Director Cerved Marketing Intelligence, moderati da Andrea Cabrini di Class Cnbc.

Quali sono le tendenze e prospettive del Food&Beverage per le aziende italiane?

Negli ultimi due anni, il food & beverage si è confermato uno dei pilastri del made in Italy. Un settore che ha dimostrato tutta la sua resilienza alla pandemia, supportando la ripartenza di altri settori economici e uscendo da questa situazione ancora più forte. Molte cose sono, però, cambiate all’interno delle diverse filiere. Tra queste, i canali, il rapporto con la distribuzione, i risultati sui mercati esteri e il tema della sostenibilità.

Cosa comporterà lo shock delle materie prime?

La crisi energetica ha causato un aumento delle materie prime che ha inciso sui costi sostenuti dalle aziende. I mancati approvvigionamenti da mercati lontani, sia per mancanza di materie prime che per costi di trasporto diventati insostenibili, hanno portato a una serie di aumenti oggi difficilmente gestibili dalle aziende e porteranno a un rincaro dei prezzi.

Sostenibilità e ESG: quali effetti sul food & beverage?

La transizione green richiederà forti investimenti a molte imprese del settore per riconvertire la propria produzione verso processi compatibili con un’economia a zero emissioni. Non tutte le società del F&B avranno la forza per superare questo processo, che potrebbe aprire una nuova stagione di M&A. Per molte altre, la transizione sostenibile sarà invece un’opportunità per fare un salto tecnologico: molte aziende stanno già lavorando al consumo delle risorse idriche, altre al consumo di gas metano ed elettricità e stanno usando strumenti ESG per certificare il proprio livello di sostenibilità. Scegliere una tecnologia che abbatta l’emissione di CO2 ma che, al contempo, non stressi termicamente gli ingranaggi, preserva, infatti, la qualità dei prodotti del settore.

Gli ingredienti per una crescita di settore

L’evento ha dato vita a ragionamenti concreti ma anche strategici per trovare la giusta ricetta per una crescita del settore. Questa può avvenire attraverso cinque ingredienti: la sfida della transizione di business (dove conoscere i mercati diventa un must), la sfida della transizione digitale (che tocca apparati produttivi, commerciali e di marketing), la sfida della transizione delle competenze (importante a livello non solo manageriale ma distribuito), la sfida della transizione verde, la capacità delle aziende di gestire la transizione finanziaria.

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