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  • 26 ottobre 2021
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Dal credito inesigibile alla deducibilità delle perdite: quando non tutto è perso

Un credito inesigibile è un importo dovuto, che molto probabilmente non potrà essere pagato dal debitore.

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Il diritto alla riscossione di un credito è un diritto inalienabile del creditore. Tuttavia esistono delle situazioni in cui non sussistono le condizioni affinché il credito possa essere recuperato. Queste sono legate per lo più in relazione alla situazione economico-patrimoniale del debitore.

DEFINIZIONE DI CREDITO INESIGIBILE PER LEGGE

Le condizioni per cui un credito sia dichiarato a tutti gli effetti inesigibile sono dettate dalla Legge 134/2012. Si considera un credito automaticamente inesigibile qualora lo stesso sia scaduto da almeno 6 mesi e sia di modesto importo.

Si parla di diverse somme limite. Gli importi sono di 2.500 euro per le imprese che fatturano fino a 150 milioni di euro e di 5.000 euro per quelle che fatturano di più.

Fatta salva la categoria di crediti appena citati, considerati di modesta entità, tutti gli altri crediti da recuperare seguono la normativa ordinaria sia dal punto giuridico che fiscale.

Si parla infatti di inesigibilità di un credito nel momento in cui il creditore possa fornire prova documentata e con elementi certi e precisi che non lasciano spazio a dubbi. In questo caso, si parla di:

– attività di recupero credito che hanno avuto esito negativo;

– di comprovato stato di insolvenza del debitore;

– di irreperibilità dello stesso;

– di procedure concorsuali come fallimento, accordo di ristrutturazione dei debiti ecc. in capo al debitore.

RELAZIONE DI MANCATO RECUPERO PER LA MESSA A PERDITA

Se da una parte il fallimento di un’impresa è un avvenimento chiaro di inesigibilità, sono tanti i casi in cui il debitore continua a operare ma non riesce o non vuole pagare i propri debiti commerciali. In questi casi, vista la necessità per legge di reperire degli elementi certi e precisi dell’inesigibilità del credito, la documentazione più utile all’impresa è la relazione di mancato recupero redatta da una società di recupero crediti.

La relazione delle imprese specializzate nel recupero stragiudiziale e giudiziale del credito riporta in maniera dettagliata tutte le azioni compiute sul soggetto debitore per tentare prima un accordo tra creditore e debitore ed eventualmente, in seguito, un’esecuzione mobiliare o immobiliare.

Vengono quindi riportate le specifiche dell’attività di phone collection, o sollecito telefonico, il possibile step di home collection con l’intervento di un esattore domiciliare, e tutti gli step giudiziali successivi. In ogni bilancio ci sono una massa di crediti che concorrono a formare il reddito soggetto a imposizione fiscale per i quali l’azienda, pur valutandoli ‘inesigibili’, non ha elementi ‘certi e precisi’ per poter effettuare la messa a perdita.

COME GESTIRE QUESTI CREDITI?

Per gestire correttamente questi crediti ci sono quattro strade:

1) TENERE APERTE LE PARTITE IN BILANCIO

(in attesa di un fallimento o dell’esito di azione legale)

2) METTERLI A PERDITA

3) RINUNCIARE AL CREDITO

(ovvero metterli a perdita, senza spesarli fiscalmente)

4) CEDERLI PRO-SOLUTO

LA CESSIONE PRO SOLUTO DEI CREDITI INESIGIBILI

Parallelamente alla prova dell’inesigibilità del credito insoluto, attraverso gli strumenti e le specifiche sopra descritte, la cessione pro soluto dei crediti inesigibili è sicuramente una via interessante per le imprese.

Con lo strumento della cessione del credito pro soluto, il cedente si libera da ogni responsabilità in merito all’adempimento da parte del debitore. L’unico suo onere è provare che il credito esiste e può essere ceduto, perché non esistono particolari vizi, né cause di annullamento o nullità. Nella cessione del credito pro soluto è il cessionario a farsi carico del rischio dell’inadempimento.

Tra i soggetti abilitati a portare avanti una pratica di cessione pro soluto ci sono le stesse società di recupero crediti che compiono tutte le fasi utili all’eliminazione da bilancio dei crediti inesigibili e non performing.

I VANTAGGI DELLA CESSIONE PRO SOLUTO

I vantaggi di una pulizia del bilancio di questo tipo sono diversi, sia dal punto di vista operativo e di gestione sia da un punto di vista puramente fiscale.

La cessione e la messa a perdita provano infatti una perdita certa a bilancio e la sua deducibilità, oltre a un reddito imponibile minore e quindi un’imposizione fiscale anch’essa minore.