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  • 28 giugno 2022
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La BCE avvia la sperimentazione dell’Euro digitale da affiancare alla moneta cartacea

L’Euro digitale: una moneta elettronica emessa dall’Eurosistema accessibile a tutti, cittadini e imprese, da affiancare alla moneta cartacea.

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Un euro digitale affiancherebbe il contante senza sostituirlo. L’Eurosistema continuerebbe ad assicurare a tutti i cittadini dell’area dell’euro accesso al contante.

I tempi

Ci vorranno in tutto 5 anni per arrivare all’Euro digitale: 

  • due anni di sperimentazione per definire le caratteristiche tecniche;
  • tre anni per una eventuale fase successiva per lo sviluppo vero e proprio.

Se i risultati saranno positivi, la BCE (Banca Centrale Europea) emetterà l’Euro digitale, moneta elettronica, che non sostituirà ma affiancherà quella cartacea, unendo ai vantaggi del digitale (facilità e sicurezza dei pagamenti) quelli della moneta (costo zero per le operazioni): questi sono gli step e gli obiettivi annunciati ufficialmente dopo l’approvazione del Consiglio direttivo.

Servirà ovviamente ancora del tempo come ha recentemente sottolineato Christine Lagarde, presidente della Bce, intervenendo al forum Reuters sul futuro dell’Eurozona dopo la fine della pandemia: “L’Eurozona avrà l’euro digitale, e speriamo non ci vogliano più di cinque anni per realizzarlo. Nel mondo del Fintech le cose si muovono a grandissima velocità”.  Lagarde ha quindi aggiunto che” dobbiamo essere pronti, ma avendo sempre in primo piano la sicurezza”.

Lo scorso 22 settembre  2021 presso l’Ufficio per la proprietà intellettuale della Ue è stato registrato il marchio “Digital Euro”

Il Covid e i pagamenti digitali

La moneta digitale si sta affermando in risposta ai cambiamenti della società e all’evoluzione della tecnologia e il Covid ha evidenziato la rapidità di questa trasformazione. Fra i settori a maggior tasso di innovazione, ovviamente c’è quello dei pagamenti digitali che coinvolgeranno Fintech e Banche.  

Il progetto dell’Euro digitale

Il progetto dell’Euro digitale persegue l’obiettivo di sviluppare una soluzione in linea con le esigenze del sistema dei pagamenti. Ma due sono le precisazioni importanti:

– la BCE ha approvato per il momento solo il progetto, non è ancora sicuro che verrà messo effettivamente in pratica;

-l’Euro digitale non sostituirà in alcun modo la moneta cartacea, che continuerà a circolare e avere lo stesso valore e le stesse caratteristiche di oggi.

I pro e i contro della moneta elettronica

I servizi di pagamento digitali e online offerti dagli intermediari privati comportano benefici in termini di comodità, rapidità ed efficienza delle transazioni ma, contemporaneamente, possono essere problematici e rischiosi per la privacy, la sicurezza e l’accessibilità delle operazioni, e essere costosi per alcuni utenti.

I pagamenti digitali sono infatti utilizzati soprattutto dai consumatori con reddito più elevato, mentre il contante è usato principalmente dagli utenti con reddito più modesto.

Le difficoltà

Ci sono però una serie di problematiche da affrontare: c’è l’esigenza di non creare tensioni nel sistema finanziario, nell’economia, nella società. A tal fine, è importante definire alcune regole operative e tecnologiche. Per esempio:

  • modalità con cui assicurare che l’Euro digitale sia utilizzato come mezzo di pagamento e non di investimento;
  • scelta tra infrastruttura tecnologica centralizzata (forse più efficiente e agevole da gestire) e decentralizzata (preferibile al fine di effettuare direttamente transazioni tra utenti finali);
  • memoria locale dei dispositivi degli utenti al fine di realizzare pagamenti off-line.

Gli obiettivi

Il progetto viene portato avanti con la massima cautela seguendo le linee guida della BCE di «preservare la stabilità sia monetaria sia finanziaria», ma anche «con la determinazione necessaria per scrivere questa nuova pagina del cammino europeo».

Le tre motivazioni strategiche che spingono la Bce a prepararsi a un eventuale lancio di un euro digitale sono:

  1. -supportare la digitalizzazione dell’economia europea;
  2. -rispondere al superamento dell’uso del contante come mezzo di pagamento;
  3. -rispondere efficacemente a uno scenario di maggiore diffusione di monete digitali emesse da privati o da banche centrali di altri Paesi.

Il ruolo della BCE

«Le banche centrali non possono ignorare questi sviluppi. Da secoli lo Stato rende disponibile la sua moneta a tutti i cittadini come simbolo di stabilità, sicurezza e fiducia. L’offerta di una moneta sovrana quale bene pubblico rappresenta una delle attività fondamentali oggi svolte dalle banche centrali. Alla luce della digitalizzazione in atto – che potrebbe rivoluzionare il mercato dei pagamenti e persino l’intero sistema finanziario – le banche centrali devono agire con decisione al fine di mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica in corso»

La sperimentazione italiana

Le banche e l’Associazione bancaria italiana (Abi) insieme ad ABI Lab, il centro di ricerca per l’innovazione dell’Abi, hanno avviato una sperimentazione sull’euro digitale.

La sperimentazione si articola in due cantieri:

  1. il primo si concentra sulla infrastruttura e sul modello distributivo, per analizzare la fattibilità tecnica, ed è condotto in collaborazione con Sia, in sinergia con l’infrastruttura delle banche ABI Lab Chain, che vede già attivi 100 punti distribuiti in Italia, e con le banche che vi operano;

2. il secondo è sulla programmabilità, per sperimentare casi d’uso che possano differenziare l’euro digitale di banca centrale dai pagamenti elettronici già disponibili