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27 giugno 2025

Incubatori e acceleratori di Startup innovative: definizione e requisiti

Cosa sono gli incubatori e gli acceleratori di Startup innovative? In cosa differiscono e che caratteristiche devono avere secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy? Vediamolo insieme.

Sia l’acceleratore di Startup che l’incubatore, nascono per supportare le aziende innovative nel loro percorso. L’incubatore offre sostegno nella fase iniziale di una Startup e l’accompagna in tutto il suo percorso, mettendo a disposizione una serie di strumenti. L’acceleratore è pensato per le Startup che già esistono, ma che hanno bisogno di un aiuto per “accelerare” il proprio progetto e farlo decollare. Questa è la principale differenza, ma andiamo a vedere in dettaglio le due entità.

Cos’è un incubatore di Startup?

Un incubatore di Startup è un ente che aiuta gli imprenditori alle prime armi a sviluppare la propria idea imprenditoriale tramite formazione e mentorship. Di solito la durata dell’incubazione dura dai 3 ai 6 mesi, ma le esigenze delle Startup sono diverse e dipendono anche dal settore in cui vogliono operare, quindi, le tempistiche variano a seconda dei casi. Anche gli strumenti offerti dall’incubatore variano molto a seconda del programma. Generalmente tra i servizi offerti troviamo:

  • formazione;
  • programmi di mentoring;
  • opportunità di fare networking;
  • accesso agli investitori;
  • consulenza legale;
  • spazi di lavoro.

Oltre ai servizi offerti, gli incubatori di Startup si distinguono anche tra privati, pubblici o ibridi e possono essere incubatori fisici o online che sono più flessibili.

Cos’è un acceleratore di Startup?

L’ acceleratore è un ente che lavora per le Startup già esistenti che hanno bisogno di un aiuto per “accelerare” il progetto e farlo crescere.

Il percorso dura da 1 a 6 mesi e consiste in una serie di servizi finalizzati alla crescita della Startup. Tra i servizi troviamo offerti vi sono:

  • consulenze di tipo strategico, organizzativo e di crescita del business effettuate da professionisti ed esperti del settore;
  • spazi fisici forniti dagli acceleratori al fine di seguire il lavoro delle Startup e promuovere attività di networking con altre imprese;
  • investimenti finanziari: tra i servizi offerti dagli acceleratori c’è la possibilità di cedere parte delle quote societarie in cambio di strumenti finanziari.

Le differenze tra incubatore e acceleratore di Startup

La principale differenza tra un incubatore e un acceleratore è la fase della Startup a cui è destinato il programma. Generalmente gli incubatori hanno l’obiettivo di supportare il progetto imprenditoriale nei primissimi mesi di vita. L’acceleratore al contrario è destinato alle fasi successive.

Di seguito una tabella riassuntiva delle differenze tra incubatori e acceleratori:





Come si diventa incubatori e acceleratori di Startup?

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha stabilito i nuovi requisiti necessari per il riconoscimento di incubatori e acceleratori di Startup innovative.

Sulla Gazzetta Ufficiale n.17 del 22 gennaio 2025 è stato pubblicato il decreto del 20 dicembre 2024 che indica i requisiti necessari per essere riconosciuti incubatori e acceleratori di Startup innovative. Secondo l’articolo 1 del decreto del MIMIT per essere riconosciuti come incubatori certificati, le società di capitali italiane devono offrire servizi per favorire la nascita e lo sviluppo di Startup innovative e soddisfare i seguenti requisiti:

  • disporre di spazi adeguati ad accogliere le Startup, con aree riservate per installare attrezzature per test e ricerca;
  • possedere attrezzature idonee all’attività delle Startup, come accesso a internet a banda ultra-larga, sale riunioni e macchinari per prototipi o test;
  • disporre di una struttura tecnica e manageriale stabile ed essere gestite da professionisti esperti in impresa e innovazione;
  • intrattenere collaborazioni regolari con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari collegati al mondo delle Startup;
  • disporre di comprovata esperienza nel supporto e nell’accelerazione di Startup innovative.

Sono incubatori certificati anche le società di capitali costituite in forma cooperativa e quelle che offrono servizi per la nascita e lo sviluppo di Startup innovative anche in via non esclusiva.

Per le società di capitali, sia che si tratti di incubatori o di acceleratori, il requisito dell’adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno delle Startup innovative può anche "essere riferito all’avvalimento dell’esperienze maturate dai singoli rami d’azienda, dai soci, dagli amministratori della società e dalla unità di lavoro, collaboratori o professionisti che operino con continuità, equivalenti a tempo pieno (Full-Time Equivalent) dedicate in modo specifico al supporto e alla consulenza alle Startup innovative, e caratterizzate da competenze ed esperienze specifiche".

Per l'iscrizione nelle sezioni speciali del Registro delle imprese, i soggetti interessati devono presentare alla Camera di Commercio competente per territorio del luogo in cui ha sede l'incubatore o l'acceleratore, una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti richiesti, mediante l'utilizzo di un apposito modulo di domanda in formato elettronico, sottoscritto dal rappresentante legale della società.

Per ottenere la certificazione, le strutture devono raggiungere un punteggio minimo stabilito nelle tabelle A e B allegate al decreto, che prevedono parametri legati a:

  • spazi e infrastrutture tecnologiche,
  • esperienza e competenze del personale,
  • contratti attivi con centri di ricerca, università e partner industriali,
  • performance delle Startup incubate o accelerate, in termini di occupazione, produzione e raccolta di capitale.

L’obiettivo è favorire la nascita di Startup innovative, aumentare la collaborazione tra imprese, università e investitori e sostenere la crescita economica attraverso un ecosistema imprenditoriale più dinamico.

Monitoraggio e controlli

Le Camere di Commercio dovranno inviare al Ministero monitoraggi periodici sull’efficacia delle misure introdotte, con revisioni annuali dei valori minimi richiesti. Gli incubatori e acceleratori devono conservare la documentazione attestante i requisiti per cinque anni e sono soggetti a controlli per verificare la veridicità delle informazioni fornite.

In caso di dichiarazioni false, le strutture perderanno i benefici fiscali e le altre agevolazioni ottenute. Il MIMIT, con questo decreto, vuole consolidare il posizionamento dell’Italia nel panorama dell’innovazione europea, promuovendo una maggiore attrattività per i talenti e i capitali internazionali.

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