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Homepage/Pro Web Digital Consulting/CRO & UX/Charity Landing Page: l’importanza dell’ottimizzazione empatica

02 dicembre 2025

Charity Landing Page: l’importanza dell’ottimizzazione empatica

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L’87% degli utenti che atterrano su una pagina di donazione decide di non donare*.

Basta questo dato per capire quanto margine di miglioramento ci sia nel modo in cui le organizzazioni presentano le proprie cause online.

Nel no profit si parla spesso di storytelling, ma non così spesso di ottimizzazione. Eppure, una landing page ben costruita può fare la differenza tra un “ci penserò” e una donazione reale.

Ottimizzare una pagina di donazione non significa solo sistemare pulsanti o ridurre i campi di un form: significa capire chi c’è dall’altra parte dello schermo.

Una persona che vuole fare qualcosa di buono, ma che ha bisogno di sentirsi sicura, compresa, accompagnata. Nel profit si parla di conversioni. Nel charity, si parla di fiducia.

E costruirla richiede un approccio che unisca numeri e sensibilità: un’ottimizzazione empatica, capace di rendere più facile fare del bene — senza mai snaturare il motivo per cui le persone donano.

Ottimizzare, quindi, non significa solo “spingere” di più. Significa rimuovere gli ostacoli invisibili tra l’intenzione e l’azione: dubbi sull'organizzazione, distrazioni, tempi di caricamento lenti, form troppo lunghi o messaggi poco chiari.


I quattro pilastri dell’ottimizzazione in ambito charity


L’ottimizzazione di una landing page di donazione non è un esercizio tecnico, ma un lavoro di equilibrio tra fiducia, emozione e semplicità. Ogni elemento — dal titolo al bottone di donazione — deve contribuire a far sentire la persona sicura del gesto che sta per compiere.

1. Credibilità, fiducia e rilevanza

Prima di chiedere, bisogna rassicurare.

Una pagina credibile mostra con trasparenza chi raccoglie fondi, perché e come verranno usati. Inserire loghi, certificazioni, testimonianze o dati sull’impatto e sull’utilizzo dei fondi aiuta a costruire fiducia immediata.

Il copy deve essere autentico, empatico, mai enfatico: la fiducia nasce dal tono umano, non dalle parole perfette.

E soprattutto è necessario spiegare chiaramente per quale causa si sta donando. Un utente che capisce dove vanno i suoi soldi è un utente che sente di fare la differenza.

2. Emozione e storytelling visivo

Nel mondo charity, l’emozione è ciò che muove all’azione.

Le immagini e le parole devono evocare urgenza, ma anche speranza. Racconta il beneficio concreto del gesto (“Con 10€ garantisci pasti per una settimana”) e mostra l’impatto reale che l’organizzazione ha già avuto sul progetto.

Lo storytelling visivo deve rendere visibile l’impatto del dono, trasformando un gesto digitale in un’emozione tangibile.

3. Usabilità e chiarezza

La miglior pagina di donazione è quella che non fa pensare.

Evita messaggi multipli, usa una sola CTA chiara (“Dona ora”, non “Scopri di più”) e rimuovi tutto quello che può distrarre o confondere.

Pochi passaggi, tempi rapidi, form snello e un design responsive: ogni secondo e ogni clic in meno aumentano le probabilità di donazione.

4. Conoscere, progettare, testare

Ottimizzare non è mai un atto isolato: è un processo continuo.

Significa imparare a conoscere le proprie audience, capendo cosa sta loro a cuore e quali sono i loro timori — con interviste, survey, analisi dei dati o dei feedback del customer care.

E poi progettare interfacce che tengano conto di questi insight, testarle, misurarle e perfezionarle nel tempo.

Solo così la tecnologia e l’empatia possono incontrarsi davvero — e trasformare l’intento di donare in un gesto concreto, ripetibile, sostenibile.




Conclusione – Quando i dati migliorano l’impatto sociale


Ogni clic racconta una storia. Capire dove gli utenti esitano, dove si fermano o cosa li convince a completare una donazione non serve solo ad aumentare un tasso di conversione: serve a moltiplicare l’impatto sociale.

Un approccio data-driven, applicato con sensibilità e trovando il giusto equilibro fra soluzione troppo conservative e quelle troppo markettare, permette di creare una comunicazione più efficace nel generare valore per le persone e le cause che ne hanno bisogno.

I dati non sostituiscono l’emozione: la potenziano, aiutando le organizzazioni a parlare con più empatia, precisione e trasparenza.

In fondo, ottimizzare una landing page charity significa proprio questo: trasformare i numeri in storie, e le storie in cambiamento reale.


Se vuoi capire come ottimizzare al meglio le Langing Page del sito della tua azienda, il nostro team può aiutarti a costruire una strategia efficace e su misura.

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*Fonte: 2025 M+R Benchmarks: What Nonprofits Must Know About Online Giving and Donation Pages