Nel panorama dell'editoria digitale italiana, dove la competizione per l'attenzione dei lettori è sempre più intensa e la sostenibilità economica passa anche dalla capacità di convertire gli utenti in abbonati, il Gruppo SEIF ha scelto di puntare sul miglioramento grafico e funzionale de IlFattoQuotidiano.it. Un progetto ambizioso che ha messo al centro un approccio data-driven per ripensare completamente l'esperienza utente e ottimizzare il percorso verso la sottoscrizione degli abbonamenti.
Pro Web Digital Consulting ha gestito l'intero processo di redesign, coordinando competenze SEO, CRO, UX e UI design dopo il lavoro di circa un anno, culminato con il go-live di marzo 2025. Il risultato? Un sito che non solo carica più velocemente e offre un'esperienza mobile ottimizzata, ma che permette alla redazione di lavorare con maggiore autonomia ed efficacia. E il lavoro di ottimizzazione SEO e CRO non è finito, ma continua anche dopo il redesign.
Prima di mettere mano ai mockup, il team di ProWeb ha dedicato mesi a un'attività fondamentale: capire. Capire cosa non funzionava, come si comportavano gli utenti, quali erano i bisogni reali della redazione. Un audit accurato ha costituito la base di tutto il progetto, articolandosi su tre livelli complementari.
Coinvolgere gli stakeholder non è stato solo un esercizio di diplomazia aziendale: ha fornito insight preziosi che hanno orientato scelte progettuali decisive, garantendo che il nuovo sito non fosse solo più bello o più veloce, ma soprattutto più funzionale per chi lo utilizza quotidianamente.
Uno degli interventi più significativi ha riguardato la home page, tradizionale punto di passaggio di ogni testata giornalistica online. Il caporedattore svolge un continuo lavoro di ordinamento sulla base della rilevanza delle notizie, ma nella versione precedente de ilfattoquotidiano.it - al di sotto della notizia di apertura - i vari contenuti venivano posizionati l'uno accanto all'altro principalmente per questioni di gestione dello spazio: una notizia di esteri poteva trovarsi accanto a una di politica italiana senza un filo conduttore evidente. Questo rendeva difficile per i lettori navigare tra le storie e cogliere le connessioni tra contenuti correlati.
Il redesign ha trasformato radicalmente questa logica, introducendo un'organizzazione per blocchi di contenuto. Ora la redazione può creare aggregazioni tematiche, collegando notizie di diverso formato (articoli, video, gallerie) accomunate da un tema unico. Questa flessibilità permette di costruire narrazioni più ricche, guidare meglio l'attenzione del lettore verso gli approfondimenti e valorizzare il lavoro giornalistico in modo più strategico.
L'aspetto cruciale è che questo sistema non richiede interventi tecnici continui: la redazione lavora in completa autonomia, decidendo come organizzare i contenuti in base alle esigenze editoriali del momento. Un cambio di paradigma che trasforma la home page.
Parallelamente alla home page, ProWeb ha razionalizzato l'architettura del menu, creando una struttura più coerente e intuitiva. Il lavoro sul labeling delle categorie ha rappresentato un perfetto esempio di integrazione tra esigenze diverse: da un lato la keyword research SEO, per garantire che le categorie fossero ottimizzate per i motori di ricerca; dall'altro l'attenzione UX-oriented, per evitare l'uso di termini tecnici o poco intuitivi per i lettori.
Il risultato è un sistema di navigazione che parla sia a Google sia agli esseri umani, facilitando sia l'indicizzazione dei contenuti sia la capacità dei lettori di trovare rapidamente ciò che cercano. Un equilibrio non sempre facile da raggiungere, ma fondamentale per il successo di un progetto editoriale digitale.
Tutto il redesign UX/UI è stato pensato con particolare attenzione all'esperienza mobile, considerando che la maggior parte del traffico editoriale oggi proviene da smartphone. Ottimizzare la velocità di caricamento e la leggibilità su schermi di piccole dimensioni rappresentano requisiti primari.
Un elemento strategico del progetto ha riguardato il ripensamento del paywall, quella barriera che separa i contenuti gratuiti da quelli riservati agli abbonati. Troppo spesso i paywall sono percepiti come ostacoli fastidiosi, quando invece dovrebbero essere momenti di conversazione con il lettore, opportunità per spiegare il valore dell'abbonamento.
ProWeb ha lavorato alla semplificazione delle informazioni presentate nel paywall e a una nuova UI che rendesse i vantaggi per gli utenti immediatamente scansionabili. L'obiettivo non è ingannare o forzare la mano, ma comunicare chiaramente e rapidamente perché vale la pena abbonarsi.
Il caso de Il Fatto Quotidiano dimostra che un redesign efficace non nasce dall'intuizione o da best practice, ma dall'integrazione metodica di analisi quantitative, ricerca qualitativa e coinvolgimento profondo degli stakeholder. I dati da soli non bastano: servono persone capaci di interpretarli, di trasformarli in decisioni progettuali concrete, di bilanciare esigenze tecniche, editoriali e di business.
Il progetto prevede ulteriori ottimizzazioni con analisi SEO e CRO continuative e attività di A/B testing. Ancora una volta, l'approccio data-driven non si esaurisce nel momento del lancio, ma diventa un metodo di lavoro continuo.
L'approccio iterativo – ottimizzare, misurare, riprogettare, testare ancora – si rivela particolarmente adatto al contesto editoriale, dove le esigenze cambiano rapidamente e la competizione per l'attenzione dei lettori si fa sempre più sofisticata. Non si tratta di raggiungere una perfezione definitiva, ma di costruire sistemi flessibili che possano evolvere continuamente sulla base delle evidenze raccolte.
Per le testate giornalistiche che guardano al futuro investire nel digitale significa investire in metodologie di lavoro che mettano al centro i dati, il testing e l'ottimizzazione continua. Solo così si possono costruire esperienze che servano davvero ai lettori e, al contempo, sostengano la sostenibilità economica dell'informazione di qualità.
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