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11 dicembre 2025

I tuoi contenuti non performano? Ecco come capire davvero cosa non va

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Hai investito tempo e budget nel tuo magazine aziendale ma qualcosa non torna: visibilità organica sotto le aspettative, articoli che portano traffico poco qualificato, engagement debole sugli argomenti trattati.

La domanda che ci si pone in questi casi è sempre lo stessa: “Perché i miei contenuti sono poco performanti?”.

Sempre più spesso – complice l’algoritmo di Google via via più esigente in termini di qualità dei contenuti - la soluzione non è “scrivere di più”. La risposta, piuttosto, è da ricercare nei contenuti che hai già prodotto.

Nello specifico, programmare un’analisi data-driven sui contenuti informativi ti permette di vedere con chiarezza cosa funziona, cosa no e dove investire le risorse. Si parte quindi dall’analisi dei dati per poi arrivare a mettere a terra le decisioni strategiche per una Content Strategy efficace.


I campanelli d’allarme: quando i contenuti rischiano di essere inefficaci


Se ti riconosci in almeno uno dei seguenti scenari, probabilmente è il momento giusto per fare una retrospettiva sull’efficacia dei contenuti del tuo sito web:

  • stai pubblicando con regolarità ma non vedi un ritorno in termini di posizionamento sul mercato delle ricerche informative;
  • non hai chiaro quali argomenti presidiare perché non sai davvero cosa interessa al tuo pubblico target;
  • non riesci a impostare una sinergia chiara tra il lavoro editoriale e gli obiettivi di business.

In tutti questi casi, continuare a produrre contenuti “a sentimento” porta caos, non valore. Quindi, che fare?


Capire che cosa non va nei tuoi contenuti in 5 step


Per iniziare a produrre contenuti è fondamentale impostare un’analisi che segua un metodo chiaro. Di seguito riportiamo una possibile struttura di lavoro per impostarla correttamente.

1. Definire gli obiettivi: cosa vuoi capire davvero?

Prima dei numeri, servono le domande giuste. Ad esempio:

  • vuoi capire quali contenuti supportano di più il business?
  • desideri individuare aree tematiche su cui investire?
  • vuoi ridurre la dispersione, unificando contenuti simili in hub più forti?

Senza un obiettivo chiaro, il rischio è quello di produrre un’analisi ricca di dati ma povera di takeaway.

2. Mappare il perimetro: che cosa stai analizzando?

In questa fase si definisce il perimetro di lavoro:

  • quali sezioni del sito rientrano nell'analisi?
  • da quale periodo temporale considerare i contenuti?
  • quali metriche osservare (es. clic, impressioni, posizione media)?

L’obiettivo è costruire una base dati solida da cui estrarre insight, non solo una lista di URL.

3. Analizzare performance, temi e formati

A questo punto arriviamo al cuore dell'analisi: l’incrocio tra dati quantitativi e analisi qualitativa. Ecco alcuni esempi di analisi:

  • identificare le tematiche top performance;
  • confrontare i formati e capire quali tipologie (es. guide lunghe vs articoli brevi) funzionano meglio;
  • mappare le principali query informative;
  • individuare nuovi argomenti ad alto potenziale.

4. Tradurre gli insight in azioni concrete

Un’analisi qualitativa dei contenuti è utile solo se porta a un piano operativo. Alcuni output tipici sono ad esempio:

contenuti da ottimizzare (aggiornare, ampliare, riposizionare);

contenuti da rimuovere;

nuovi formati editoriali da utilizzare;

nuovi topic e cluster da presidiare in base agli interessi reali dell’audience.


Content Audit: di che cosa si tratta?


Un Content Audit – o Content Assesment - è un’analisi sistematica dei contenuti del tuo sito, con un focus specifico sulla parte editoriale (blog, magazine, guide o altre pagine di approfondimento).

L’obiettivo non è solo “fare pulizia” (Content Pruning) ma rispondere a domande molto concrete:

  • quali tematiche generano più visibilità organica?
  • quali formati (es. guide, pillar, articoli brevi, FAQ, infografiche) attirano più traffico qualificato?
  • quali sono le query informative principali per le quali il tuo magazine si posiziona?
  • dove sono le sovrapposizioni (contenuti simili che si cannibalizzano a vicenda) e dove, invece, i vuoti di copertura (Content Gap)?

In altre parole: il Content Audit trasforma i contenuti prodotti in una mappa leggibile per aiutarti ad orientarti tra le opportunità e le criticità del tuo ecosistema editoriale.

Quando ha senso fare un Content Audit?


Un Content Assessment è particolarmente utile quando:

• hai già un magazine ricco di pagine ma non sai quali contenuti spingono davvero il business;

• vuoi capire se stai parlando alle persone giuste o se, al contrario, stai intercettando un’audience distante dal tuo target;

• hai bisogno di valutare se i contenuti che funzionano di più sono anche quelli che sostengono gli obiettivi di business;

• devi verificare se il magazine sta costruendo nel tempo autorevolezza e coerenza con il brand o se è poco allineato ai valori e alle competenze della tua azienda;

• devi rivedere la tua Content Strategy e vuoi partire dai dati, non da intuizioni;

• stai pianificando un rebranding o un redesign della sezione editoriale o del sito e vuoi evitare di portarti dietro contenuti obsoleti e poco efficaci;

• vuoi dimostrare l’impatto del lavoro editoriale con numeri e insight concreti.

In tutti questi casi, il primo passo non è scrivere il prossimo articolo ma capire cosa ti stanno dicendo i contenuti che hai già pubblicato.


Se vuoi capire perché i contenuti editoriali del tuo sito non performano come vorresti, il nostro team può supportarti con un Content Assessment disegnato sulle esigenze del tuo business, costruito su analisi oggettive e pensato per generare azioni misurabili.

Contattaci per una consulenza personalizzata.